Perugia, indagata la madre del bimbo di 1 anno arrivato in ospedale in arresto cardiaco

Le accuse sono di maltrattamenti, lesioni e abbandono di minore. I legali della donna: «Nei controlli medici precedenti non sono mai emerse anomalie»

È indagata per maltrattamenti, lesioni e abbandono di minore la madre del bambino di un anno ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Perugia il 15 maggio scorso (e ora in cura al Meyer di Firenze), dopo essere arrivato al pronto soccorso in stato di ipotermia e in arresto cardio-circolatorio. La Procura di Perugia, che ha acquisito il telefono cellulare della donna e i vestiti del piccolo, ha incaricato un medico legale di svolgere accertamenti «urgenti e irripetibili» per chiarire le cause delle lesioni trovate sul suo corpo del piccolo in seguito al ricovero. Gli esami avevano infatti portato alla luce una frattura e una tumefazione alla testa, come una frattura pregressa all’omero destro, per la quale il bimbo era stato ricoverato nello stesso ospedale il 24 marzo scorso.


La difesa della madre

La madre, però, respinge tutte le accuse, riproponendo la versione già fornita ai medici al momento dell’ingresso del piccolo al pronto soccorso: il figlio stava soffocando mentre mangiava un biscotto, quindi lei avrebbe cercato di rimuovere il cibo e di farlo riprendere gettandogli dell’acqua fresca addosso. Secondo la versione difensiva degli avvocati della giovane madre, Carmela Grillo e Francesca Crisopulli, che hanno parlato all’Ansa, la donna si è «sempre occupata» in prima persona del figlio, il quale «è stato anche seguito» da un pediatra, senza che «siano mai emerse anomalie» o il sospetto di maltrattamenti. Anche perché il piccolo a causa di un’ernia «veniva sottoposto a controlli ogni mese». Riguardo alla pregressa frattura al braccio riscontrata, la madre – in base a quanto riferito dai legali – ha sostenuto che mentre il piccolo gattonava in casa aveva colpito accidentalmente una porta. Poi era stato curato in ospedale, senza che venisse ravvisata la necessità di avviare alcuna indagine.


Leggi anche: