Strage in Texas, parla il padre del killer: «Non chiamatelo mostro. Nessuno sa cosa stava passando»

«Mi dispiace per quello che fatto, doveva uccidere me», ha detto in una intervista al Daily Beast

«Mi dispiace per quello che ha fatto mio figlio. Doveva uccidere me». Sono le parole del padre del 18enne che ha fatto una strage nella scuola elementare di Uvalde, in Texas. L’uomo, che si chiama Salvador Ramos come il figlio, ha detto in una intervista al Daily Beast: «Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da lui». Il padre del killer ha raccontato che durante la sparatoria si trovava al lavoro ed è stato informato da sua madre su quello che stava succedendo. Dopo la chiamata ha contattato il carcere locale chiedendo se il figlio si trovasse lì.


Il rapporto con la famiglia

Secondo quanto racconta Ramos, il figlio Salvador aveva un rapporto conflittuale con la madre, aveva lasciato gli studi di quinta superiore quest’anno ed era vittima di bullismo (circostanza smentita da una compagna di classe, Nadia Reyes). Negli ultimi mesi, il 18enne non parlava più neanche con il padre, secondo quanto racconta l’uomo al Daily Beast: «Mia madre mi dice che probabilmente avrebbe sparato anche a me, perché ripeteva sempre che non lo amavo». «Non vedrò più mio figlio, come gli altri genitori non vedranno più i loro e questo mi fa male», continua Ramos. «Non voglio che lo chiamino mostro. Non sanno niente di quello che stava passando».


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