La lotta di Greta per l’indipendenza: «I taxi mi rifiutano perché sono cieca: non fanno salire il mio cane guida» – L’intervista

«Mi è successo anche in hotel e dal dentista». Greta racconta a Open le discriminazioni quotidiane che la legge dovrebbe impedire

Greta Carrara ha 30 anni, fa la copywriter e vive a Bergamo. Un pomeriggio sta per andare in visita da un amico: chiama il taxi di una compagnia privata per prenotare una corsa, ma l’autista si rifiuta di trasportarla. Prova allora a cambiare compagnia, ma anche stavolta si sente opporre un secco rifiuto. Greta, infatti, è cieca dalla nascita: per muoversi ha bisogno del suo cane guida, un labrador di nome Teo. «Il primo tassista che ho chiamato mi ha detto che non voleva trasportare cani. Diceva: “Perdono peli e dopo mi tocca pulire la macchina”», racconta Greta a Open. «La seconda compagnia invece ha usato un pretesto, dicendomi che la vettura era sprovvista di divisorio. Ma bisognerebbe attrezzarsi proprio per evitare di discriminare chi ha bisogno di questo tipo di ausilio», prosegue.


Greta Carrara, 30 anni

Greta non ha scelta se non quella di affidarsi alle compagnie private per muoversi in città: «Bergamo non ha molti taxi: ho provato inizialmente a chiamare il Radiotaxi pubblico, ma non rispondeva nessuno». Di prendere i mezzi, neanche a parlarne: «Non c’è la voce che annuncia le fermate, a volte alcune vengono saltate oppure sono troppo lontano rispetto al luogo che devo raggiungere». Insomma, non è facile ritagliarsi il proprio spazio di autonomia: «Io vivo da sola con Teo, e non posso né voglio dipendere dalle altre persone per farmi accompagnare ovunque: ho 30 anni, voglio una vita indipendente».


Un copione che si ripete

Eppure, non è la prima volta che Greta subisce trattamenti questo tipo. «Mi è capitato la stessa cosa anche in un’hotel, in Val d’Aosta: quando ho avvertito della presenza del cane guida, mi hanno impedito di prenotare la stanza». In un’altra occasione, un taxi pubblico a Milano ha rifiutato di farla salire dopo aver notato la presenza di Teo. «Ti invogliano quasi ad essere disonesto, a non avvisare». L’ultima volta, le è capitato dal dentista, che ha affermato di essere allergico all’animale prima che Greta annunciasse la sua intenzione di mettersi il costoso apparecchio ortodontico «poi, l’allergia è miracolosamente scomparsa».

Discriminazioni punite dalla legge

Comportamenti discriminatori, oltre che sanzionabili: la legge 8 febbraio 2006, n. 60 impone chiaramente una multa che va dai 500 ai 2.500 euro ai «responsabili della gestione dei trasporti (…) e i titolari degli esercizi (…) che impediscano od ostacolino, direttamente o indirettamente, l’accesso ai privi di vista accompagnati dal proprio cane guida». Greta non ha certo un carattere arrendevole: oltre ad essere una copywriter di successo, è stata una campionessa paraolimpica di nuoto, due volte medaglia di bronzo nei 100 metri dorso e 200 misti ai Mondiali del 2007. A soli 8 anni ha recitato nel cortometraggio «Con gli occhi del cuore», a fianco di Luca Barbareschi. Ha scritto un libro, e ne ha già in lavorazione un secondo. Eppure, afferma, «in queste situazioni non so cosa fare: mi sento estremamente sola e impotente».

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