Incedibile. Definizione sempre più difficile da usare quando si parla di calciomercato, specialmente dopo l’ondata di trasferimenti a prezzi faraonici innescati dalle “follie” dei top club europei. Anche nel caso di Victor Osimhen parlare di incedibilità sarebbe eccessivo ma, per convincere il Napoli e il suo presidente a lasciar partire la stella dell’attacco di Spalletti, servirà un’offerta a tre cifre. L’ottima stagione appena conclusa dal nigeriano (18 reti e 6 assist) ha calamitato sul ventitreenne le attenzioni del Bayern Monaco in Germania e quelle di Arsenal, Manchester United e Newcastle in Premier League: tutti pronti a presentarsi a Castelvolturno con proposte superiori agli 80 milioni di euro. Un quadro che tiene in ansia gran parte dei tifosi partenopei, terrorizzati all’idea di perdere il bomber che, a suon gol, ha mantenuto il Napoli in piena corsa scudetto prima degli scivoloni con Fiorentina e Roma che hanno spento i sogni del popolo azzurro.

Attualmente però è davvero complicato immaginare che il Napoli possa decidere di privarsi del suo numero 9. Il centravanti infatti ha ancora ampi margini di crescita, e il club considera la sua permanenza fondamentale per continuare a sognare il tricolore e provare a superare il girone in Champions League. Inoltre Spalletti vede in Osimhen il finalizzatore perfetto per il suo modulo e, ormai da settimane, è in pressing sul club per scongiurare una cessione che obbligherebbe Giuntoli a trovare un nuovo centravanti. A spingere il Napoli a non voler lasciar andare il nigeriano, almeno per un altro campionato, non ci sono soltanto motivazioni tecniche.
La scelta di tenere Osimhen nasce soprattutto da ragioni economiche. Se dovesse restare gran parte del suo cartellino (pagato quasi 80 milioni due anni fa) verrebbe ammortizzato nei prossimi mesi, in più, per avvalersi degli sgravi fiscali garantiti dal Decreto Crescita, il club dovrebbe tenere il giocatore almeno fino al 31 dicembre 2022. In caso contrario De Laurentiis sarebbe costretto a versare circa 10 milioni di euro nelle casse dello Stato. Un “regalo” che il numero uno del Napoli non ha alcuna intenzione di fare e che rappresenta la garanzia più grande per la permanenza di Osimhen in azzurro. Almeno fino alla prossima estate.
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