Gas, schizza il prezzo a causa dei problemi tecnici al Nord Stream. Gazprom: «Le sanzioni ci impediscono di riparare il gasdotto»

Siemens, l’azienda che si è occupata di sistemare i danni ad alcune componenti del gasdotto, ha confermato di non poterle spedire indietro a causa delle misure prese contro Mosca

Il prezzo del gas europeo è aumentato del 16,3 per cento (97 euro al Mwh) rispetto a ieri, 13 giugno, in seguito all’annuncio di Gazprom della riduzione del 40 per cento del flusso attraverso il gasdotto Nord Stream motivato da «ragioni tecniche». Subito dopo l’annuncio, il prezzo al mercato di Amsterdam era schizzato a 91 euro al Mwh (+9,1 per cento) e nel corso della giornata aveva sforato la soglia dei 100 euro al Mwh. L’annuncio del taglio all’approvvigionamento è arrivato oggi nel primo pomeriggio. «Al momento, le forniture di gas al Nord Stream possono raggiungere al massimo i 100 milioni di metri cubi al giorno» ha dichiarato Gazprom riportata da Bloomberg. La cifra costituisce un calo sostanziale rispetto alle previsioni: 167 milioni di metri cubi al giorno che dovrebbero arrivare in Ue attraverso il gasdotto tra Russia e Germania. Secondo quanto fatto sapere dal colosso degli idrocarburi, il problema riguarda il compressore Baltic Portovaya. Alcune sue componenti sarebbero state inviate alla tedesca Siemens per essere riparate, ma le sanzioni a Mosca starebbero rendendo il loro ritorno in Russia più complicato del previsto. La multinazionale tedesca ha confermato le circostanze: le riparazioni sono state effettuate nella sede di Montreal, e per ora i pezzi non possono essere rispediti indietro «a causa delle sanzioni disposte dal Canada». Siemens, riportata dall’Ansa, ha aggiunto che «i due governi sono informati e si lavora a una soluzione sostenibile».


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