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Reinfezioni ancora in aumento, più a rischio under 50 e donne: più esposti al nuovo contagio dopo 4 mesi dal vaccino – Il report Iss esteso

18 Giugno 2022 - 11:42 Redazione
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Si avvicinano al 10% dei casi totali i nuovi contagi dopo una prima diagnosi di positività. Più esposti gli operatori sanitari e le insegnanti

Le reinfezioni da Covid sono ancora una volta in aumento, secondo l’ultimo report esteso diffuso dall’Istituto superiore di Sanità che integra il monitoraggio settimanale sull’andamento della pandemia in Italia. A essere più colpiti secondo i dati degli esperti sono innanzitutto i non vaccinati, oltre che le donne, gli operatori sanitari e i soggetti che si sono sottoposti al vaccino da oltre quattro mesi. Dal 24 agosto 2021 al 5 giugno 2022, l’Iss ha raccolto 532.755 casi segnalati di reinvenzione, pari al 4% del totale. Solo nell’ultima settimana, i casi di soggetti nuovamente contagiati sono saliti al 7,4% sui casi totali. Un dato in aumento rispetto alla settimana precedente, quando erano stati 6,3% sul totale.

I più esposti

Nel dettaglio l’analisi del rischio di reinfezione indica un’esposizione maggiore in chi è risultato nuovamente positivo al Coronavirus dopo oltre 210 giorni dalla prima diagnosi di contagio. Periodo che scende a 120 giorni per quanto riguarda i soggetti non vaccinato o con una sola dose, in prevalenza donne rispetto agli uomini. «Il maggior rischio nei soggetti di sesso femminile – spiega il report – può essere verosimilmente dovuto alla maggior presenza di donne in ambito scolastico dove viene effettuata una intensa attività di screening e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito famigliare». Emerge un maggior rischio alla reinfezione anche nella fascia tra i 12 e i 49 anni, rispetto agli over 50. Un fenomeno che gli esperti dell’Iss collegano a «comportamenti ed esposizioni a maggior rischio, rispetto alle fasce d’età oltre i 60 anni».

La protezione dei vaccini

La protezione dei vaccini durante il periodo di prevalenza della variante Omicron, cioè dopo il 3 gennaio scorso, si dimostra elevata secondo i dati del report, con un’efficacia del 69% di prevenire la malattia severa nei casi vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni. Dato che si conferma quasi allo stesso livello, 68%, nei casi con ciclo completo di vaccinazione da 91 a 120 giorni. E che sale al 71% in chi ha completato il ciclo da oltre 120 giorni, fino ad arrivare all’87% nei vaccinati con booster. Nel prevenire il contagio è pari al 41% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 32% tra i 91 e 120 giorni, e 46% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo o pari al 55% con dose booster.

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