Spegnete il condizionatore. Costa troppo e ci si può rinfrescare anche senza. Uno studio spiega come

Alcuni consigli pratici per risparmiare sul climatizzatore senza patire il caldo. Ma visti i costi esorbitanti dell’energia, se possibile, tenerlo spento

«Sai, io tra l’aria condizionata e il papa, scelgo l’aria condizionata» diceva Woody Allen nel suo Harry a pezzi del 1997. Un quarto di secolo dopo, gli italiani sembrano dargli ragione, dati alla mano. Secondo l’ultimo rapporto Istat sui consumi energetici nel 2021, la metà delle famiglie del Paese (48,8%) possiede un sistema di condizionamento. La diffusione è grossomodo omogenea: il 51,2% dei residenti nel Mezzogiorno ha uno o più condizionatori, il 49,1% al Nord e il 44,2% al Centro. Il problema è: quanto consumano? Tanto. Basti pensare che nei mesi caldi il 28,5% delle famiglie tiene acceso il condizionatore quasi tutti i giorni, il 35,3% qualche giorno a settimana e il 24,1% solo occasionalmente. Ne emerge un numero abbastanza emblematico: 6 ore e 17 minuti al giorno.  L’attività media di un climatizzatore durante l’estate.


Quanto costa tenere acceso il climatizzatore

E a quale costo? Lo dice una stima dell’Osservatorio Ubroker sull’energia che ha analizzato il consumo medio di un condizionatore in Italia, pari a circa 510 kWh l’anno, e l’ha moltiplicato per il numero degli impianti, l’anno scorso 24 milioni, quest’anno vicino ai 25. La cifra ottenuta è stata poi moltiplicata per 0,26 euro/kWh, valore medio del prezzo dell’energia in base alle stime sui prossimi mesi; il totale è pari a 3,315 miliardi di euro per la sola componente energia. L’elevata incidenza che quest’ultima ha al momento sul costo in bolletta (70%), porta l’aumento pagato dagli italiani a circa 4,735 miliardi di euro, pari al +166% rispetto all’estate 2021. Un rincaro significativo.


Il Decalogo dell’Osservatorio per risparmiare sul costo dell’aria condizionata

L’Osservatorio sull’energia Ubroker ha stilato anche il Decalogo 2022 delle buone pratiche per risparmiare sul costo del condizionatore. Si parte dall’isolare il più possibile porte e finestre dal calore esterno per evitare sprechi di energia: ogni volta che si apre una porta verso un ambiente non raffreddato, all’esterno o in un’altra stanza, bisogna chiuderla il prima possibile. È poi buona norma attivare il deumidificatore (stima peso sul risparmio: 30%): riducendo l’umidità diminuirà la temperatura percepita. Ma anche il ventilatore (stima peso sul risparmio: 28%): utilizzando il condizionatore in combinazione con un molto meno energivoro ventilatore (meglio se a soffitto) si aumenta sensibilmente la freschezza percepita, diminuendo al tempo stesso l’umidità sulla pelle.

Quanto alla temperatura (stima peso sul risparmio: 27%), è sufficiente ridurla di 5-8 gradi rispetto a quella esterna per percepire la freschezza. Anche la posizione del climatizzatore incide sul risparmio, per il 21%. Posizionandolo in alto, a circa 10-20 cm dal soffitto, circola meglio l’aria. Oltre alla modalità eco, che riduce il consumo energetico, è importante anche l’automatica, che limita il consumo per il condizionamento di una stanza.

Non va infine dimenticata la manutenzione dell’impianto (stima peso sul risparmio: 15%): pulendo i filtri prima dell’estate, magari anche una volta in alta stagione, è possibile aumentare la capacità refrigerante del climatizzatore. Spesso è sufficiente toglierli e passarli sotto l’acqua corrente. E quanto al timer (stima peso sul risparmio: 12%), sarebbe meglio non tenere accesa l’aria tutta la notte in camera da letto, anche per motivi di salute.

Se possibile, rinunciare all’aria condizionata

Per rendere ancora più efficaci le buone pratiche finora descritte, l’Osservatorio sull’energia Ubroker ha aggiunto al Decalogo anche un paio di consigli utili al risparmio. Il primo è fare docce fredde: si contiene il dispendio energetico necessario a riscaldare l’acqua e ci si rinfresca di più. Volendo essere impeccabili, ci si può sciacquare circa 10 secondi sotto l’acqua calda per aumentare la sensazione di refrigerio percepita all’uscita. Il secondo consiglio sembra vanificare il decalogo di cui sopra, ma è quanto mai adatto al momento storico che stiamo vivendo: se possibile, non usare l’aria condizionata. Con i costi energetici del momento, fuori dal comune, il maggior sacrificio è anche il miglior sollievo economico.

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