Nel in cui la Corte d’appello francese ha negato l’estradizione in Italia dei dieci ex terroristi giudicati autori di reati negli anni ’70 e ’80, il ministro della Giustizia francese Eric Dupond-Moretti ha telefonato all’omologa italiana Marta Cartabia per ribadire «il rapporto di fiducia reciproca» che li lega. Fu proprio un colloquio intercorso tra la Guardasigilli e il collega, più di un anno fa, a segnare la svolta che portò il governo francese alla storica decisione di inoltrare le richieste di estradizione ai giudici, superando un blocco politico che durava da decenni. Nelle ultime ore sono stati molti i politici che hanno criticato la scelta dei giudici francese, a partire da Giorgia Meloni: «Inaccettabile e vergognosa la decisione adottata dalla Corte d’Appello di Parigi di respingere le richieste di estradizione per i dieci ex terroristi italiani di estrema sinistra, legati alle Br, rifugiati in Francia. Ci eravamo illusi che la “dottrina Mitterrand” fosse finita. Prendiamo atto che non è così. I familiari delle vittime meritano verità e giustizia. Il governo Draghi si attivi subito: questi criminali devono scontare in Italia la pena fino all’ultimo giorno».
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