La consigliera M5s: «Il rigassificatore a Piombino? Rischiamo un missile da Putin»

La curiosa teoria di Silvia Noferi per dire no all’impianto: «Così trasformiamo la città in un obiettivo sensibile»

Con il rigassificatore a Piombino (Livorno) «mettiamo a repentaglio la sicurezza di un’intera città e la trasformiamo in un obiettivo sensibile in caso di attacco militare da parte della Russia». Lo ha detto Silvia Noferi, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, a margine della seduta del Consiglio regionale nella quale si è parlato dell’impianto da costruire in Toscana. «Se fosse sganciato un missile su quel porto con la nave rigassificatrice si creerebbe una devastazione di proporzioni epocali. Come non si faccia a considerare tutto questo lo trovo un enigma», ha aggiunto la consigliera. Che ha poi rivelato di aver trovato un documento che parla dei rischi: «Un gruppo di studio sul terminal Offshore fatto dalla Regione Toscana ha studiato tutti gli incidenti avvenuti in questo processo di liquefazione, trasporto e rigassificazione e sono tantissimi e testimoniano la pericolosità di questo processo».


La consigliera Noferi ha poi ricordato che «per il rilancio all’autorizzazione alla nave rigassificatrice di Livorno sono stati impiegati 14 anni, un grande numero di tecnici hanno dovuto valutare tutte le criticità e tutti gli aspetti. Non capisco come Giani possa essere così ottimista e soprattutto così sicuro riguardo anche alla sicurezza». Successivamente al termine del dibattito sull’ipotesi di posizionare un rigassificatore nel porto di Piombino ed alla situazione relativa alla infrastrutturazione, alle bonifiche ed alla reindustrializzazione dell’area siderurgica, l’Aula di palazzo del Pegaso ha votato a maggioranza la proposta di risoluzione del Partito Democratico con 22 voti a favore, 12 astenuti e un voto contrario, quello del portavoce dell’opposizione Marco Landi (Lega).


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