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Yamagami Tetsuya: chi è l’uomo accusato di aver sparato all’ex premier Shinzo Abe – Il video

08 Luglio 2022 - 08:24 Redazione
Ha 42 anni ed è residente nella città dell'attentato. L'arma usata sarebbe artigianale. Il movente potrebbe essere religioso

Si chiama Yamagami Tetsuya, ha 42 anni ed è residente a Nara l’uomo accusato di aver sparato all’ex premier Shinzo Abe durante un comizio. Il presunto assalitore è un ex militare, membro della marina delle forze di autodifesa giapponesi, secondo quanto ha reso noto l’emittente Fuji Tv. È stato arrestato immediatamente. Secondo i testimoni oculari si sarebbe avvicinato ad Abe da dietro mentre l’ex premier stava pronunciando il suo discorso in sostegno della candidatura di Kei Sato. Il primo colpo che l’assalitore ha sparato, un minuto dopo l’inizio del discorso, non sembra aver colpito nessuno. Dopo il secondo Abe si è accasciato al suolo. Non ha mostrato segni di vita dopo l’attentato, secondo i media nipponici.

Il movente e l’arma

È ancora mistero sul movente dell’attentato. Pare che l’uomo abbia usato un’arma fatta in casa. Più precisamente, si tratterebbe di una doppietta a canne mozze di fattura artigianale. Secondo l’agenzia di stampa Agi dietro potrebbe esserci il fanatismo religioso. Due giorni fa ricorreva il quarto anniversario della morte di Shoko Asahara, pseudonimo di Chizuo Matsumoto, criminale giapponese, uno dei fondatori del nuovo movimento religioso giapponese Aum Shinrikyo. Nel 2004 Asahara era stato riconosciuto colpevole di essere stato mente e mandante dell’attentato alla metropolitana di Tokyo del 1995.

La condanna a morte del capo della setta venne eseguita l’8 luglio 2018, quando al governo c’era Shinzo Abe. L’attentatore di oggi potrebbe aver agito per vendetta. Ma, al momento dicono i media giapponesi, è solo un’ipotesi. L’uomo avrebbe deciso a uccidere Abe perché «insoddisfatto per l’operato dell’ex capo politico», secondo quanto ha riferito lui stesso agli inquirenti.

I precedenti

Casi analoghi all’attentato dell’ex premier Shinzo Abe si sono verificati in passato. Nel 1992 un estremista di destra sparò alcuni colpi di arma da fuoco all’allora vice presidente del partito democratico, Kamemaru Shin, nella prefettura di Tochigi, senza tuttavia colpirlo. All’inizio del 1994, in un hotel a Tokyo il premier Hosokawa Morihiro venne colpito da un appartenente a un gruppo di estrema destra, ma rimase illeso. Nel 2007 il sindaco della città di Nagasaki, Ito Itcho, morì durante un attentato organizzato da una banda criminale.

Un altro caso ha riguardato il direttore dell’Agenzia nazionale di polizia, Kunimatsu Takaji, nel 1995, gravemente ferito da colpi di pistola sparati davanti la sua abitazione. A differenza degli Usa, per acquistare armi in Giappone è necessario passare rigorosi esami per accertare le proprie condizioni mentali, e in commercio sono consentiti soltanto alcuni tipi di fucili e carabine. Secondo i più recenti dati dell’Ocse, il tasso di omicidi in Giappone si assesta a 0,2 su 100.000 abitanti, contro lo 0,5 dell’Italia, e i 6 degli Stati Uniti.

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