Incendio a Roma, le accuse del Pd: «Dietro c’è la mafia dei rifiuti». I pm: «Non escludiamo alcuna ipotesi» – Il video

La magistratura ha formalmente avviato un’indagine

Chi indaga «non può escludere nulla». È questa la posizione della Procura di Roma che fa sapere di aver preso in considerazione tutte le ipotesi in campo in merito al maxi incendio che ieri ha interessato il quadrante est della Capitale. La magistratura ha formalmente avviato un’indagine anche alla luce delle informative delle forze dell’ordine. «Gli incendi che hanno colpito la città in questi ultimi giorni sono una sequenza impressionante di episodi che stanno mettendo a dura prova Roma e i romani», ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri al Messaggero.


L’incendio

Il riferimento è alle fiamme che da ieri pomeriggio hanno iniziato a divorare diverse zone della città, dal parco di Centocelle a via Casilina e Torrespaccata, creando una nube nera che ha oscurato il cielo di Roma per tutto il pomeriggio. Il vasto incendio ha coinvolto inoltre diversi auto-demolitori sulla Togliatti. «Stiamo monitorando costantemente la situazione e non sappiamo ancora se siano episodi di origine criminale», prosegue Gualtieri. Il primo cittadino ha convocato ieri il procuratore Francesco Lo Voi e l’aggiunto Michele Prestipino, insieme al ministro dell’interno Luciana Lamorgese. Secondo quanto rivelato da la Repubblica, l’ipotesi sul tavolo è quella della colpa, ma non si esclude il dolo. Mentre l’allarme resta alto.


La terza volta in due mesi

Anche a causa del vento che ieri soffiava verso sud-est, le fiamme hanno raggiunto i centri abitati, come il Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro di via Saredo. Chi abita vicino via Casilina ha raccontato di aver sentito boati fortissimi, «come l’esplosione di una bomba». Per il suo spegnimento sono stati impiegati 100 uomini e 50 mezzi, tra cui un mezzo speciale aeroportuale, il Dragon, proveniente dall’aeroporto di Ciampino.

L’ipotesi del dolo

È solo l’ultimo di una serie di incendi che colpisce Roma. Fa infatti seguito a quello che ha distrutto parte della discarica di Malagrotta a metà giugno e a quello divampato di recente nel Parco del Pineto. «Ormai è chiaro che Roma è aggredita dai piromani. Se si tratti di cani sciolti o di criminalità organizzata celo diranno gli inquirenti», ha commentato Claudio Mancini, deputato del Partito Democratico. Roberto Morassut, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera ed ex assessore all’urbanistica di Roma, ha le idee chiare: «Dietro le combustioni c’è la rete criminale per i rifiuti». Chi è vicino al sindaco, come Raffaele Ranucci – uno degli leader della lista civica per Gualtieri in Campidoglio -, ipotizza che dietro gli incendi ci sia «un disegno per indebolire la città e la sua giunta». Secondo quanto si apprende dalla Procura è però ancora prematura l’ipotesi del movente mafioso. Nelle scorse settimane i pubblici ministeri di Roma hanno avviato singoli fascicoli sui quattro incendi che hanno colpito Roma nelle ultime settimane.

Immagine di copertina: ANSA/FABIO CIMAGLIA

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