E’ la serata del concerto dei Maneskin, ma con un particolare non da poco. A fare da sfondo c’è la nube di fumo del maxi incendio scoppiato in zona Casilina a Roma. Il parco del Circo Massimo è pieno di persone, 70mila secondo le ultime stime, di cui molte in attesa già da questa mattina. Diversi i video e le foto diffusi sui social dai fan presenti al concerto. La grande nube è così visibile poiché l’incendio, divampato attorno alle 17:00, ha coinvolto diversi autodemolitori in più zone della Capitale, alimentando così le fiamme e il fumo. Al momento, il concerto non ha subito limitazioni e la situazione tra la folla presente è tranquilla. La band poche ore fa ha pubblicato un tweet dicendosi «super eccitata» di salire sul palco del Circo Massimo.
800 kilometri, 24 tappe, 25 giorni di cammino. È il viaggio di Matteo Valenzisi, 22enne di Como che ha deciso di attraversare l’Italia a piedi per raccogliere fondi da donare all’Associazione Italiana Sclerosi Multipla. L’avventura è iniziata lo scorso primo giugno, da Milano, ed è terminata oggi, 9 luglio, quando ha raggiunto Roma alle 16.30 del pomeriggio. «Camminerò per 700 km con l’obiettivo di raccogliere almeno 700€, 1€ per ogni kilometro percorso», si era riproposto. È riuscito ad accumulare più del doppio di quanto sperato: ad oggi, la raccolta fondi da lui avviata vanta 1.700 euro da 91 donatori. E il numero continua a salire.
«Mi sono messo in viaggio per conoscere il mio Paese»
Un risultato impressionante, raggiunto anche grazie alla potenza dei social. Attraverso TikTok e Instagram, infatti, Matteo ha iniziato a documentare la sua avventura, attirando l’attenzione degli utenti che hanno deciso di effettuare una donazione sul portale di Aism. «Mi sembrava facile venir notato per un’impresa così fuori dal comune», racconta a Open. E pensare che tutto è iniziato quasi per caso: Matteo, infatti, non aveva alcuna esperienza pregressa nel trekking.
«Ho studiato Graphic Design in Danimarca per tre anni, all’università di Aalborg», spiega. La lontananza da casa, combinata ai due anni di lockdown da Covid, hanno alimentato il desiderio di viaggiare per scoprire l’Italia. «Volevo vedere tanti posti lungo il Paese. Ho messo insieme tutti i punti, e ho ideato il percorso», prosegue. Un’impresa impegnativa, che avrebbe richiesto tempo: per questo Matteo voleva che il suo viaggio avesse «uno scopo». «Ne parlavo con un mio amico, che mi ha fatto conoscere la realtà di Aism. Mi sono informato, ho parlato con loro, e dopo aver sentito quello che fanno mi sono convinto a fare questo cammino per la loro associazione». Il suo amico, però, non ha avuto alcuna intenzione di seguirlo: «All’inizio, mi hanno preso per pazzo».
Lo stop per la tendinite
Matteo si è dunque avviato solo, ma nel percorso ha avuto modo di conoscere persone in tutta l’Italia. Da Milano, ha raggiunto Bologna e da lì ha attraversato l’Emilia. Ha superato gli Appennini attraverso la Via degli Dei, giungendo a Firenze, per poi arrivare a Siena e imboccare la via Francigena. Che, infine, gli ha permesso di approdare nella Capitale. Ma non tutto è filato liscio: dopo pochi giorni, a causa dello sforzo insolito, è stato infatti colpito da una tendinite. «Mi sono dovuto fermare per un paio di settimane a casa della mia ragazza, a Modena. Avevo fatto troppi chilometri, ed essendo totalmente inesperto il corpo ha ceduto», prosegue. Una pausa obbligata, dopo la quale il viaggio ha ripreso il suo corso.
«Sconosciuti mi hanno aperto le porte di casa»
Matteo è partito con la sua tenda, ma l’ha usata solo per tre giorni. «Per ogni posto che raggiungevo, scrivevo un post su Facebook chiedendo ospitalità nei gruppi locali», racconta. Non solo l’ha trovata in quasi la totalità dei casi, ma ha anche avuto dimostrazioni di generosità inaspettate: «Mi ricordo di una donna, madre sola di un bambino di otto anni, che viveva in una casa con una sola stanza. Pur di ospitarmi è andata a dormire da un’amica e mi ha lasciato l’appartamento», racconta.
A Viterbo, una ragazza con la Sclerosi multipla che ha conosciuto la sua storia sui social ha addirittura deciso di unirsi a lui: hanno percorso insieme il tragitto fino a Roma. «Grazie a questo cammino e alle persone che ho incontrato, mi sento cambiato moltissimo. E’ stato il mio primo viaggio, ma sicuramente non sarà l’ultimo», conclude. Ma se il cammino è terminato, la raccolta va avanti: sarà possibile supportare la campagna di Matteo effettuando una donazione a questo link, attivo fino alla fine di luglio.