Sri Lanka, dopo la fuga a Singapore il presidente Gotabaya Rajapaska si dimette via mail

I manifestanti hanno detto che si ritireranno dal palazzo presidenziale e dagli uffici pubblici occupati

Una folla di persone che assalta le residenze del primo ministro e del presidente. Sono queste le immagini con cui la notizia delle proteste in Sri Lanka ha fatto il giro del mondo. Nelle ultime ore i manifestanti hanno raggiunto il loro obiettivo: cacciare il presidente dal Paese e destituirlo. Gotabaya Rajapaska è fuggito dallo Sri Lanka la notte tra martedì 12 e mercoledì 13 luglio. Il suo aereo militare è atterrato alle Maldive e da qui il presidente si è mosso verso Singapore. Insieme a lui ci sono anche la moglie e due guardie del corpo. Il ministro degli Esteri di Singapore ha chiarito però che il Paese non gli ha concesso l’asilo: «Si conferma che al signor Rajapaksa è stato consentito l’ingresso a Singapore in visita privata. Non ha chiesto né gli è stato concesso alcun asilo. Singapore generalmente non accoglie richieste di asilo».


Poche ore dopo l’arrivo a Singapore è arrivato l’addio ufficiale. Gotabaya Rajapaska si è dimesso da tutti i suoi incarichi con una mail inviata allo Speaker del Parlamento. Intanto i manifestanti hanno spiegato che si ritireranno dagli edifici occupati: «Ci ritiriamo pacificamente dal palazzo presidenziale, dalla segreteria presidenziale e dall’ufficio del primo ministro con effetto immediato, ma continueremo la nostra lotta». L’annuncio ufficiale delle dimissioni del presidente verrà dato domani. Al momento il Procuratore generale di Colombo, capitale del Paese, sta verificando la legittimità della formula con cui Rajapaksa ha rinunciato ai suoi incarichi.


I motivi delle proteste in Sri Lanka

Sono diversi mesi che Colombo è teatro di manifestazioni con migliaia di partecipanti. Tutto nasce dalla crisi economica e da uno stato di impoverimento generale del Paese: secondo una serie di dati diffusi dall’Onu al momento circa l’80 per cento della popolazione del Paese non può più permettersi di acquistare tutti i pasti della giornata. A maggio il Paese è andato in default, e questo ha reso ancora più netta la crisi. Mai lo Sri Lanka si era trovato in queste condizioni dal 1948, anno in cui aveva dichiarato la sua indipendenza. La rabbia dei manifestanti si è concentrata contro Gotabaya Rajapaska, esponente della famiglia di politici e funzionari che ha guidato il Paese negli ultimi 20 anni. Una guida che, secondo le accuse dei manifestanti, avrebbe portato a questo disastro economico.

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