Piacenza, arrestati 4 sindacalisti Si Cobas. I sindacati di base: «Un attacco politico contro il diritto di sciopero»

Le accuse fanno riferimento agli scioperi avvenuti nei magazzini della logistica dal 2014 al 2021. Sarebbero in corso perquisizioni anche nei confronti dell’Usb

A Piacenza la polizia ha arrestato all’alba di oggi, 19 luglio, quattro membri del sindacato autonomo Si Cobas. Si tratta del coordinatore nazionale Aldo Milani e di tre dirigenti del sindacato piacentino: Mohamed Arafat, Carlo Pallavicini e Bruno Scagnelli. Sono accusati di associazione a delinquere per violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, sabotaggio e interruzione di pubblico servizio. Le accuse fanno riferimento agli scioperi avvenuti nei magazzini della logistica di Piacenza dal 2014 al 2021. La notizia è stata confermata dallo stesso sindacato, mentre né la Procura né la questura hanno per il momento confermato l’operazione.


«Un attacco politico»

Gli scioperi incriminati secondo la Procura sarebbero stati «attuati con motivazioni pretestuose e con intenti ‘estorsivi’, al fine di ottenere per i lavoratori condizioni di miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale». Lo riferisce il sindacato, che parla di «un attacco politico su larga scala contro il diritto di sciopero e soprattutto teso a mettere nei fatti fuori legge la contrattazione di secondo livello, quindi ad eliminare definitivamente il sindacato di classe e conflittuale dai luoghi di lavoro».


Anche l’Unione Sindacale di Base (Usb) si unisce al coro delle proteste. «Da questa mattina all’alba è in corso un’operazione di polizia su input della Procura di Piacenza nei confronti di dirigenti sindacali dell’Usb e del Si Cobas della logistica. Con ben 350 pagine di ordinanza si costruisce un vero e proprio ‘teorema giudiziario’ sulla scorta di un elenco interminabile di ‘fatti criminosi’ quali picchetti, scioperi, occupazioni dei magazzini, assemblee ecc.», dichiara.

Lancia inoltre un appello «a tutte le proprie federazioni perché attivino presidi di protesta in ogni città», mentre valuta «con i propri legali la controffensiva giudiziaria per smontare questo vero e proprio teorema antisindacale e le ulteriori iniziative di lotta», e proclama «lo sciopero generale della logistica a partire dal turno di notte odierno e per 24 ore».

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