Il diktat di Putin sul grano ucraino: «Pronti a sbloccarlo, ma via le restrizioni sull’export alimentare russo. Sul gas rispetteremo gli impegni»

Potrebbe riprendere regolarmente il 21 luglio il flusso di gas finora interrotto per i lavori sul gasdotto Nord Stream 1

Il presidente russo Vladimir Putin si è detto disponibile a «facilitare l’esportazione di grano ucraino», purché vengano eliminate tutte le restrizioni finora imposte alle esportazioni alimentari russe, riporta l’agenzia Tass. Alla fine dell’incontro a Teheran con il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Putin ha riconosciuto l’impegno della Turchia, assieme ad Arabia Saudita ed Emirati, per trovare un accordo sullo sblocco delle esportazioni del grano di Kiev, bloccato nei porti dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Il presidente russo ha assicurato che ci sarebbe un accordo con le organizzazioni internazionali, perché si occupino di gestire le consegne dei cereali ucraini. Sull’ipotesi di revocare le restrizioni alle esportazioni alimentari russe, Putin ha detto che anche gli Stati Uniti non si sarebbero opposte: «Vedremo cosa succede: gli Stati Uniti devono rimuovere tutte le restrizioni se vogliono migliorare la situazione sul mercano internazionale».


Da Putin sarebbe arrivata anche un’apertura sulla situazione in apparente stallo delle forniture di gas. Dopo le indiscrezioni secondo cui Gazprom non riuscirebbe a garantire la ripresa dei flussi, una volta finiti i lavori di manutenzione sul gasdotto Nord Stream 1, Putin ha oggi dichiarato che «Gazprom continuerà a rispettare i suoi impegni relativi all’esportazione di gas». Le forniture quindi potrebbero riprendere il prossimo 21 luglio, data in cui era stata prevista la fine della sostituzione della turbina per il gasdotto.


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