Ue, presentato il “Piano per salvare l’inverno”. Per l’Italia il taglio dei consumi arriverebbe a oltre 8 miliardi di metri cubi di gas

«Non iniziamo da zero, ma dobbiamo fare di più», ha detto la presidente della Commissione Ue

Ridurre la domanda del gas del 15 per cento, ovvero 45 miliardi di metri cubi, tra il 1° agosto di quest’anno e il 31 marzo 2023. È la proposta della Commissione europea contenuta nella nuova bozza del Piano per salvare l’inverno, che punta a eliminare la dipendenza dal gas russo. «La Russia ci sta ricattando, ma l’Europa è preparata», ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, «non iniziamo da zero, ma dobbiamo fare di più». Il nuovo regolamento consentirebbe a Bruxelles di dichiarare, dopo essersi consultata con i Paesi membri, una «allerta dell’Unione» sulla sicurezza dell’approvvigionamento imponendo così una riduzione di domanda di gas a tutti gli Stati. La Commissione chiederà ai Paesi il potere di attivarlo «se almeno tre Stati» lo chiederanno. In termini assoluti all’Italia verrebbe chiesto di tagliare i propri consumi di 8,3 miliardi di metri cubi. Il Paese che, secondo le tabelle, dovrebbe avere il taglio maggiore in termini assoluti è la Germania che arriverebbe a rinunciare a 10 miliardi di metri cubi di gas. Con oltre 83 milioni di abitanti, la Germania è infatti lo Stato più popoloso dell’Unione europea.


Un accordo che eviti frammentazione

Nella nota viene indicato anche come si stia lavorando all’istituzione di un tetto per il prezzo del gas importato. «Dobbiamo prepararci a una interruzione integrale del gas russo», ha detto von der Leyen, «in questo caso chiediamo ai Paesi una riduzione con cui potremo superare in sicurezza l’inverno». Infine, l’invito da parte di von der Leyen all’unità: «Abbiamo imparato la lezione della pandemia, il nostro peggior nemico è la frammentazione».


Nella documento si evidenzia poi la necessità di migliorare la solidarietà tra gli Stati membri: «Sarebbe notevolmente facilitata dalla presenza di accordi bilaterali di solidarietà previsti dal regolamento sulla sicurezza dell’approvvigionamento di gas, chiarendo gli adeguamenti tecnici, legali e finanziari per fornire gas ai clienti legalmente protetti dei paesi vicini in caso di crisi». Per questo motivo, «gli Stati membri che non l’hanno ancora fatto dovrebbero portare a termine la preparazione dei necessari accordi di solidarietà il più rapidamente possibile».

Il piano

Il documento indica come soluzioni possibili per fare fronte alla carenza di gas una reintroduzione – seppur temporanea – di carbone e diesel nel mix energetico dell’Unione. Si specifica anche che l’uso di queste fonti non dovrebbe mettere a repentaglio gli impegni a lungo termine per la dismissione delle centrali a carbone. Nella nota vengono anche analizzate le conseguenze economiche di un’eventuale inazione che manterrebbe il consumo di gas ai livelli attuali. In caso di un inverno particolarmente freddo, la riduzione dei consumi ora causerebbe una perdita del Pil dello 0,6% che si ridurrebbe allo 0,4% in caso di inverno mite. Se il piano non verrà adottato fin da subito, le percentuali si attesterebbero – rispettivamente – all’1,5 per cento e allo 0,9 per cento.

La critica di Madrid

Il governo spagnolo ha già fatto sapere che «non approva» il piano, che è stato presentato da von der Leyen senza che venisse «chiesta precedentemente» l’opinione degli Stati membri. La Moncloa, per voce della vicepremier e Ministra della Transizione Ecologica Teresa Ribeira in conferenza stampa da Madrid, chiede che venga acceso «un dibattito» sulla questione.

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