Roma, le intercettazioni e le chat dei presenti alla violenza di gruppo di Capodanno: «Amo’ l’hanno stuprata tre volte»

Il 22 novembre inizia il processo per il 20enne Patrizio Ranieri. Rigettate le richieste di arresto per due minorenni. Il gip scrive di racconti «inquietanti» di quella sera

Le chat delle amiche presenti quella sera, i ricordi confusi, le intercettazioni delle telefonate tra i minorenni sospettati e i loro genitori: «Stavamo io e lei dentro a ‘n bagno e… uno pure se fosse… me voi beve? Ecco, famme una multa e beveme perché stavo a un altro Comune e perché ho portato l’alcolici che so minorenne… e stupefacenti». Ad oggi la Procura di Roma ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato solo per uno degli indagati: Patrizio Ranieri, oggi 20enne, accusato di aver abusato di una ragazza di 16 anni nella notte di Capodanno del 2021 in una villetta di Primavalle a Roma. Per altri due minorenni, Claudio Nardinocchi (per il quale si considera la possibilità di un errore di persona) e Flavio Ralli (che ha chiesto di tornare in libertà dopo un nuovo test del dna), nel settembre del 2021 il Tribunale dei minori ha rigettato la richiesta di arresto.


A fare da sfondo a quella serata, uno stato di «confusione e contraddittorietà» presente sia «in quanto dichiarato dalla persona offesa» sia nelle parole delle «persone presenti ai fatti per il loro stato di alterazione». Per il gip, racconti «inquietanti» che dipingono una festa organizzata dal gruppo di «parioline» nella quale dominava la disinvoltura dei rapporti tra i partecipanti.


I messaggi dopo la festa

Sono passate poche ore dalla fine di quella festa. «Amo’ l’hanno stuprata tra volte, ecco perché vi si è accollata. Aveva paura». A scrivere questo messaggio è la migliore amica della 16enne che lo invia alla figlia di una soubrette presente quella sera. «Io e il mio fidanzato Simone (Cesarini, nipote dell’ex premier Ciriaco De Mita) siamo stati tutta la serata con lei. Dalle sette alle sette del mattino. Senza mai staccarsi un attimo. E a na certa me dava anche ar c…».

I due fidanzati sono indagati per cessione di stupefacenti alla festa. La migliore amica della vittima poi chiede anche ad altre del perché sia stata lasciata sola. Un’altra ragazza, Martina, ricorda che lei «non voleva. Sta piangendo ancora adesso». Poi scrive come «l’hanno stuprata in 15. Uno la stava stuprando e l’ha menata. Sta male, non riesce nemmeno a camminare». Poi chiude la conversazione. «A lei ci penso io».

Le intercettazioni

«Io te dico… io una me la so popo… a divertimme ma’». Dopo il racconto fatto dalla stessa 16enne vittima dello stupro di gruppo, ora ci sono anche le trascrizioni delle intercettazioni delle conversazioni dei sospettati con i loro genitori a fornire altri dettagli di quella sera a Primavalle. Chi dice di volersi vendicare per la denuncia: «Giuro che io vado a… pjo sta p… de merda e gli sparo in faccia». Chi che si sente rassicurato dalle dichiarazioni che ha fatto la ragazza agli investigatori: «Lo sa che j’ha detto… de me? Che manco me la so… meno male».

Ma anche il tentativo di scaricare tutte le responsabilità su Ranieri: «È che è uscito dalla camera co’ la maglietta piena de sangue e la sventolava e diceva tiè tiè non era vergine l’amica tua? Così quello… gli è partito stupro, capito?». L’unico che, ad oggi, andrà a processo quella sera aveva fatto un errore troppo grande da passare inosservato. Aveva mostrato a tutti il sangue della 16enne, la vittima di quello stupro di gruppo. E ora «me sa che glielo vonno accollà a lui». Uno dei genitori minorenni, poi, propone una soluzione: «Quel tizio che s’è comportato male o annate a pjà a casa», alla quale il figlio risponde che «se po fa, ma io ho fatto pure pe non creà problemi al Quartaccio eh».

La chat delle ragazze

Per quanto riguarda le chat delle ragazze, il giudice osserva come al centro della conversazione ci sia «l’avvenuto rapporto a tre tra lei, Ralli e la sua fidanzata» e in particolare sul fatto che «Ralli ha avuto rapporti sessuali solo con la 16enne». Cosa che non è piaciuta alla fidanzata, che ha poi chiesto informazioni a una delle presenti quella sera: «Ma hai chiesto a Flavio de sco…?» e lei ammette: «Sì ma non è successo un c… Calcola che non mi ricordo un c…». Ricordi appannati per l’alcol e l’uso di stupefacenti che le stesse «parioline » avevano portato in quella villa.

Nella chat “Aimone”, una ragazza di 14 anni scrive il 30 dicembre 2020: «Non trovo il Rivotril in farmacia». Alla festa poi porterà anche lo Xanax e dirà di «averle portate da casa». Le indagini per risalire a chi ha fornito quei farmaci, per i quali è necessaria una prescrizione medica che non avevano, sono ancora in corso. Nel frattempo, però, le ragazze hanno cercato di ricostruire quanto accaduto quella notte. «Lei si è sc… un po’ de pischelli», dicono della 16enne, «si è sc… tutti, chi voleva e chi non voleva». Poi si rivolgono ancora alla fidanzata di Ralli: «Incazzate co lui… non se fanno ste cose, il pischello de una amica tua ok, sì, ce fai le cose a tre a Capodanno però almeno… no a sc… davanti così».

I preparativi

Infine, i punti che per il giudice sono i più «inquietanti». Ovvero l’abitudine e l’assuefazione a quel tipo di serate che emergono sin dai messaggi dei preparativi. Una delle ragazze si dice preoccupata per la presenza di un ragazzo. «Te lo devi far andar bene», insistono le altre, ma poi spiega: «Ce sta quello che m’ha stuprato… calcola che stavo davvero ubriaca quella sera, questo arriva, me tocca il culo, me segue in bagno che dovevo piscià, me butta a terra me stava a levà i pantaloni me so alzata e so scappata, lui me rincorreva, diceva paccami (baciami) gli ho dato un bacio a stampo, so andata via». Tuttavia, anche questo episodio sembra scivolare via come niente fosse. «Ma sti c… se me riprova a stuprà chiamo le guardie… Scialla, allora me porto lo spray ar peperoncino e se me prova a toccà je spruzzo».

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