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Ucraina, missili sul porto di Odessa. Zelensky: «Mosca non vuole applicare l’accordo sul grano» – Il video

23 Luglio 2022 - 16:00 Redazione
La Turchia si è detta «preoccupata» per l'attacco missilistico di Mosca. Per il ministero degli Esteri ucraino è uno «sputo in faccia» all'Onu e a Istanbul

«È il modo che ha trovato Mosca per non attuare l’accordo sul grano» firmato ieri a Istanbul con le Nazioni Unite. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato l’attacco missilistico russo di questa mattina, 23 luglio, su Odessa che ha colpito anche il porto commerciale, cruciale per la questione del grano. «Questo dimostra solo una cosa: non importa cosa dica o prometta la Russia, Mosca troverà il modo di non attuarlo», ha detto Zelensky citato dal Guardian. Anche la Turchia si è detta «preoccupata» per i bombardamenti alla città portuale. «Il fatto che un incidente del genere sia accaduto subito dopo l’accordo che abbiamo raggiunto ieri ci preoccupa davvero», ha dichiarato il ministro della Difesa turco Hulusi Akar.

Cos’è successo a Odessa

L’Ucraina ha accusato la Russia di aver lanciato missili a neanche 24 ore dall’accordo sul grano raggiunto ieri. Secondo i media ucraini, i russi hanno usato missili da crociera del tipo “Kalibr“. «Due missili sono stati abbattuti dalle forze di difesa antiaeree, due hanno colpito le strutture infrastrutturali del porto», si legge nel messaggio delle autorità locali. Secondo il deputato Oleksiy Goncharenko, ci sono stati diversi feriti. «Ancora una volta hanno mostrato quanto valgono gli accordi con loro», ha scritto. Uno «sputo in faccia» al segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e al presidente turco Erdogan, ha commentato il ministero degli Esteri ucraino. Il portavoce Oleg Nikolenko ha esortato l’Onu e la Turchia a «garantire che la Russia rispetti i suoi obblighi nell’ambito del funzionamento sicuro del corridoio dei cereali. In caso di mancato rispetto degli accordi raggiunti, la Russia avrà piena responsabilità nella crisi alimentare globale».

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