Accordo del grano, dopo Kiev firma anche Mosca. Erdogan: «Speriamo riapra uno spiraglio di pace»

Il patto contribuirà alla consegna di almeno 25 milioni di tonnellate di cereali ai mercati globali. Nella sala del Palazzo Dolmabahce di Istanbul anche l’oligarca Abramovich

Dopo settimane di trattative, prima l’Ucraina e nel pomeriggio la Russia hanno firmato la loro parte dell’accordo sul grano. Come anticipato dall’agenzia stampa russa Tass, a siglare il patto nel Palazzo Dolmabahce di Istanbul con il ministro della Difesa turco Hulusi Akar e con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è arrivato in mattinata il ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov. Il patto che ha firmato, infatti, è tra Ucraina, Onu e Turchia, e non con la delegazione russa. La stessa cosa ha fatto poche ore più tardi il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. Alla cerimonia era presente anche l’oligarca Roman Abramovich, seduto nelle prime file di sedie nella sala. Una scelta che sottolinea come questo documento sia cruciale per l’economia europea, ma che non rappresenta un avvicinamento diplomatico tra i due Paesi. Il patto sull’esportazione di cereali dai porti dell’Ucraina è comunque il primo vero accordo sui corridoi nel Mar Nero, oltre alla prima intesa tra Mosca e Kiev dal 24 febbraio, giorno dell’invasione russa. «Ho già detto che questa guerra non avrà né vincitori né vinti», ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, «speriamo che si riapra uno spiraglio per la pace con questo accordo».


Cosa prevede l’accordo

Il patto prevede la creazione di corridoi sicuri da Odessa e altri due porti sotto il controllo ucraino. Un patto che contribuirà alla consegna di almeno 25 milioni di tonnellate di grano ai mercati globali. Inoltre, precisano fonti ucraine, l’intesa esclude l’intervento di scorte militari russe per le navi che trasporteranno il grano. Nel caso in cui si rendessero necessarie ispezioni ai cargo di Kiev nel Mar Nero a condurle saranno gruppi congiunti. Oltre a questo, come riportato dall’agenzia russa Tass, si provvederà anche all’immediato sblocco delle circa 80 navi con prodotti alimentari ferme nei porti ucraini.


I commenti delle due parti

«Sbloccare i porti dell’Ucraina è un grande contributo alla sicurezza alimentare a livello globale», ha scritto in un tweet il ministro ucraino Kubrakov: «Sono grato all’Onu e Antonio Guterres per avere personalmente sostenuto l’iniziativa sul trasporto sicuro di grano». Anche il Cremlino esprime la propria soddisfazione per la firma di un accordo «importante perché i canali di approvvigionamento del mercato globale dovrebbero essere sbloccati a causa dell’incombente crisi alimentare».

Abbiamo evitato la fame nel mondo

Positivo anche il giudizio di Guterres, che ha definito l’accordo «un faro sul Mar Nero». In quanto intermediario delle trattative, Erdoğan si dice fiero «del ruolo svolto in questa iniziativa che ha risolto la crisi alimentare mondiale». Il presidente turco sottolinea come il grano esportato dall’Ucraina «riguarda tutte le nazioni del mondo, dall’Africa all’Asia».

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