M5s, Conte insiste sul doppio mandato: «Io e Grillo risolveremo in settimana». Toninelli si schiera: «No alle deroghe»

Indiscrezioni degli ultimi giorni, smentite dal presidente M5s, parlavano di un aut aut del garante: «Niente terzo incarico o lascio il Movimento»

Tiene banco tra i vertici del Movimento 5 stelle la questione del doppio mandato. Oggi, 28 luglio, Giuseppe Conte è tornato sull’argomento a margine dell’assemblea Coldiretti a Roma. «Se io e Grillo abbiamo risolto la questione del doppio mandato? – ha detto ai giornalisti – Stiamo discutendo in queste ore e risolveremo entro questa settimana sulle modalità. Anche per valorizzare esperienze e competenze». La differenza di vedute tra i due ha fatto parlare negli ultimi giorni. Tutto è iniziato quando pochi giorni fa Beppe Grillo ha pubblicato un video in cui ha ribadito la linea ortodossa del M5s, e cioè che ogni eletto del Movimento, compiuti due mandati, non è ricandidabile.


Ieri mattina, 27 luglio, Conte ha provato ad ammorbidire le posizioni di Grillo, dicendo in un’intervista al Corriere della Sera che quello di Grillo contro il terzo mandato «non è un diktat», anche se «lo spirito della regola sarà in ogni caso salvaguardato». Conte aveva anche smentito che ci fosse stata una chiamata tra loro in cui Grillo aveva imposto un aut aut. Secondo le indiscrezioni circolate ieri, Grillo aveva detto a Conte: «Se deroghi al secondo mandato dovrai fare a meno di me, lascio il Movimento 5 Stelle». Il presidente ha però smentito «categoricamente».


Toninelli: «No a deroghe sui mandati»

A prendere posizione contro il cambio della regola è il senatore M5s Danilo Toninelli, ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che su Facebook scrive: «So che ci sono persone che vorrebbero derogare al limite dei due mandati, non fare le parlamentarie col voto degli iscritti e addirittura usare l’obbrobrio delle pluricandidature. Ma so anche che, a fronte di chi va contro il nostro modo di essere, c’è chi, e siamo in tanti, lotta per difendere questi valori. Sono certo che Beppe (Grillo, ndr) e Giuseppe (Conte, ndr) faranno la cosa giusta per il bene del Movimento».

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