Sondaggi politici: Pd e Fratelli d’Italia pari, ma il centrodestra stravince sul centrosinistra

Le rilevazioni di Ipsos: dodici punti di vantaggio per Meloni, Salvini e Berlusconi. In crescita la fiducia in Draghi

I sondaggi politici di Ipsos illustrati oggi da Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera danno una situazione in cui il Partito Democratico e Fratelli d’Italia hanno la stessa percentuale di intenzioni di voto. Ma il centrodestra nel complesso domina la sfida delle coalizioni. Che sarà decisiva nell’attribuzione della vittoria con il Rosatellum. Intanto la fiducia in Mario Draghi come presidente del Consiglio raggiunge una percentuale di 62, il picco da aprile. E le valutazioni positive prevalgono tra tutti gli elettorati, anche se con valori molto diversi. Si va dal 92 dei dem, al 53 degli elettori M5s, passando dal 77 degli elettori di Forza Italia, al 61 di quelli della Lega. Anche tra le file di Fratelli d’Italia si registra un indice positivo (54) mentre tra gli astensionisti le opinioni si dividono e l’indice di gradimento si attesta a 50.


Chi guadagna e chi perde

La crisi di governo ha portato guadagni e perdite nel computo delle percentuali attribuite ai partiti. Tra i partiti crescono Fratelli d’Italia (+3,3%) e Partito democratico (+2,4%), mentre calano Lega (-1,5%), Movimento 5 Stelle e Forza Italia (entrambe -0,8%). Tra quelle minori in calo il movimento di Luigi Di Maio, Insieme per il futuro (-1%), e Italexit (-0,9%). Il partito di Giorgia Meloni riceve il 23,3% dei consensi e quello di Enrico Letta il 23,2%. Entrambi sono ai massimi livelli registrati in questa legislatura. Inseguono Lega (13,5%), Movimento 5 Stelle (11,3%) e Forza Italia (9%). Superano la soglia di sbarramento la federazione Azione/+Europa (3,6%), l’alleanza tra Sinistra italiana e Verdi (3,4%) e Italexit (3,1%). Ma è più importante che con la cancellazione dell’alleanza tra Pd e M5s la coalizione di centrodestra ha 12 punti di vantaggio su quella di centrosinistra (45,8% contro 33%).


Per quanto riguarda i consensi dei leader, quello che cala di più è Giuseppe Conte (-6 punti), seguito da Luigi Di Maio (-5). La maggioranza (relativa) degli italiani attribuisce la caduta del governo al M5s (42%), mentre il 18% dà la responsabilità a Lega e Forza Italia. La coalizione di centrodestra guadagna un punto percentuale rispetto alle rilevazioni di giugno. Il centrosinistra porta a casa un +0,7%. Ma per Pagnoncelli è ancora presto per dichiarare chiusa la corsa: ««Le questioni aperte sono molte. Basti pensare agli elettori di centrodestra che apprezzano Draghi e si dolgono della caduta del governo da lui guidato: come si comporteranno? Confermeranno il voto al partito a cui si sentono più vicini oppure si asterranno, oppure ancora sceglieranno un partito dello schieramento avversario che intende dare continuità all’azione del governo Draghi?».

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