Maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti di alcuni pazienti ricoverati nella Rsa Stella Maris di Manfredonia. Questa l’accusa nei confronti di quattro operatori socio-sanitari, posti agli arresti domiciliari a seguito di un’ordinanza del Gip di Foggia. Le indagini della Squadra Mobile sono scattate dopo che al commissariato di Manfredonia è arrivata una lettera anonima che riferiva presunti episodi di maltrattamenti che alcuni operatori socio sanitari compivano sui pazienti della Rsa. All’interno della busta c’era anche una chiavetta Usb con un file audio video sul quale erano state registrate le urla di un’anziana donna.
Gli investigatori hanno installato all’interno della struttura alcune ‘cimici‘ e telecamere nascoste. Già dopo pochi giorni sono stati documentati «numerosi e reiterati abusi, fisici e psicologici» da parte degli operatori nei confronti di pazienti in età avanzata con patologie altamente invalidanti. Per il Gip gli indagati hanno posto in essere condotte «prevaricatrici ed inutilmente punitive» ispirate «a mera volontà denigratoria ovvero da un irrazionale intento di ricondurre a contegni di autocontrollo e disciplina soggetti del tutto incapaci, a causa del loro stato fisico e mentale». Uno degli indagati è gravemente indiziato anche di aver compiuto delle violenze sessuali nei confronti di due degenti. I quattro operatori socio-sanitari – di 42, 37, 31 e 25 anni e che risiedono tra Manfredonia e Monte Sant’Angelo – saranno sospesi. Lo ha annunciato il rappresentante legale dell’azienda Michele Vaira all’agenzia di stampa Ansa: «La proprietà e la direzione della Stella Maris non hanno alcuna responsabilità e risultano danneggiate dalle condotte dei dipendenti, che saranno immediatamente sottoposti a sospensione cautelare».
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