Ancora grave l’ex fedelissimo di Putin Chubais ricoverato in Sardegna, i medici confermano la paralisi dopo il malore: escluso l’avvelenamento

Il personale sanitario di Olbia sostiene che i sintomi avuti dall’economista russo siano compatibili con la sindrome di Guillain Barré, una neuropatia che coinvolge soprattutto braccia e gambe. Si attendono i risultati degli ultimi esami

È stabile ma ancora grave l’oligarca russo Anatoly Chubais attualmente ricoverato all’ospedale Mater di Olbia in terapia intensiva. La diagnosi dei medici tende a escludere l’ipotesi che l’ex premier russo sia stato avvelenato, come riportavano le prima indiscrezioni dopo il suo malore accusato mentre era in vacanza non lontano da Porto Cervo. Secondo i medici, l’ex fedelissimo di Vladimir Putin che ha lasciato il suo Paese per protesta contro l’invasione ucraina, potrebbe soffrire della sindrome di Guillain-Barré. Saranno i risultati degli ultimi esami a chiarire ulteriormente la diagnosi.


I sintomi di Chubais

I sintomi avvertiti dall’oligarca durante il malore, una desensibilizzazione di mani e piedi e un’incapacità di muoversi corrispondono a quelli tipici della rara sindrome che lo ha colpito. La Guillain-Barré si abbatte, infatti, sui nervi periferici. Secondo quanto riporta l’agenzia stampa russa Tass, le condizioni dell’uomo sarebbero peggiorate dal malore inziale: «le sue gambe e braccia non funzionano bene, i suoi occhi non si chiudono, ha una paralisi facciale parziale». Sulla vicenda sta comunque indagando la procura di Tempio Pausania, e l’uomo è stato sentito dal procuratore Gregorio Capasso.


Il dissidio con Putin, poi la fuga

Chubais, economista, fu tra i principali fautori della privatizzazione dei beni dell’ex Unione Sovietica e indico Putin come successore di Boris Eltsin al Cremlino quando era vicepremier. Nel 2020, lo zar lo nominò inviato speciale della Russia per il clima. Tuttavia, il 66enne non condivide le posizioni di Putin riguardo l’invasione dell’Ucraina, e lo aveva reso noto pubblicamente a marzo, poco dopo l’inizio del conflitto. In seguito alle dichiarazioni, Chubais fuggì dalla madrepatria, diventando il più alto funzionario di Mosca ad aver lasciato la Russia in questi mesi. Dopo essere passato da Turchia e Israele, si era fermato in Italia, tra Toscana e Sardegna dove ha alcune proprietà.

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