«Ci possiamo candidare o è una cosa aumma aumma?»: la maretta nel M5s per le Parlamentarie in arrivo

Conte ha annunciato ieri le primarie. Il regolamento è stato varato. Ma qualcuno si arrabbia

Giuseppe Conte ha promesso le Parlamentarie al popolo del Movimento 5 Stelle. E giustamente ora non è che può scambiarle con delle brioches. Ieri il leader M5s, contraddicendosi rispetto a qualche giorno fa, ha detto che si avrà la scelta dei candidati da parte della base, anche se l’ultima parola spetterà a lui. E mentre il M5s in un comunicato ufficiale ha annunciato che «le autocandidature per entrare nelle liste elettorali del M5s potranno essere presentate dalle 14 di venerdì 5 agosto alle 14 di lunedì 8 agosto», nel partito c’è maretta. Soprattutto a Roma, dove, come racconta l’edizione locale di Repubblica, qualcuno si è arrabbiato per i nomi «che girano». E si è fatto sentire nelle chat interne.


Le chat dei grillini e le candidature

«Buongiorno, visto che girano i nomi di Calabrese, Pacetti, Vivarelli e Mammì candidati per le elezioni nazionali, a chi bisogna citofonare per essere candidati o è una cosa a umma a umma (come ormai accade nel Movimento/Partito di Conte)? Chiedo per una amica», ha detto l’ex consigliera Alessandra Agnello. Non è l’unica ad essere nervosa. Perché tra i citati tutti negano di aver ricevuto offerte di candidatura. Mentre Virginia Raggi si è presa la responsabilità di vagliare il regolamento delle primarie. Insieme a Roberto Fico. E intanto gli ultimi sondaggi interni darebbero 3 collegi in Campania a un’eventuale coalizione composta da M5s, Verdi e Sinistra italiana. Che però ad oggi non esiste. Proprio lì, tra Napoli e dintorni, vorrebbe candidarsi Conte. Un’altra ipotesi per l’ex premier è la Puglia. Dove ritroverebbe, secondo il Corriere della Sera, Rocco Casalino. Intanto prosegue la corte ad Alessandro Di Battista. Una telefonata per candidarlo è partita ieri. Ma lui non sarebbe per niente convinto.


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