Israele inizia l’operazione su Gaza: uccise 10 persone, tra cui un dirigente della Jihad islamica

In migliaia hanno partecipato ai funerali del comandante Taysir al-Jabari. Il presidente palestinese Abu Mazen chiede alla comunità internazionale di fermare l’aggressione

L’esercito di Israele ha avviato l’operazione Breaking Dawn a Gaza contro la Jihad islamica palestinese. Una serie di attacchi che avrebbe già portato il numero delle vittime a quota 15. Tra queste, anche il comandante della Jihad Taysir al-Jabari e una bambina di 5 anni. Israele ha già dichiarato «un’allerta speciale» con l’Iron dome, il sistema di difesa missilistico, schierato per coprire fino a 80 chilometri all’interno del Paese. Una linea di difesa che comprende Tel Aviv e Modin. Come riferito dal portavoce militare israeliano, l’aviazione sta attaccando alcuni obiettivi nella striscia di Gaza. Secondo alcune fonti locali, l’aviazione avrebbe colpito un appartamento a Bourj Falastin e un edificio di dieci piani nel pieno centro di Gaza City. Sarebbe stato colpito, poi, anche un obiettivo a Khan Yunes, nel sud della striscia, e una postazione della Jihad islamica a Beit Kahya, nel nord. «Il nemico ha lanciato una guerra contro il nostro popolo», ha comunicato la Jihad islamica a Gaza dopo i primi attacchi: «Noi tutti dobbiamo difenderci. Non consentiremo al nemico di continuare i suoi sistematici tentativi di colpire la resistenza armata». A Gaza si sono ritrovati in migliaia per partecipare ai funerali di al-Jabari. Il comandante responsabile del settore nord della striscia è stato ucciso durante un attacco in un appartamento di Gaza City dove si nascondeva. Tra la folla, anche i dirigenti delle Brigate al-Quds, l’ala militare della Jihad islamica.


Abu Mazen, il presidente palestinese, ha chiesto «l’immediata fine» dell’aggressione israeliana. Come riportato dall’agenzia Wafa, il premier palestinese ha accusato le «forze d’occupazione» israeliane di essere «responsabili di questa pericolosa escalation». Mazen ha anche invitato la comunità internazionale a «costringere Israele» a fermarsi. Nonostante ciò, nel tardo pomeriggio del 5 agosto è arrivata la notizia che il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, ha autorizzato il richiamo di 25mila soldati della riserva. Come precisa il canale televisivo Kan, il loro inquadramento richiederà diversi giorni.


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