E anche Panzironi si butta in politica, il falso guru della dieta miracolosa a caccia di firme e candidati per «decapitare la dirigenza sanitaria»

Parte la corsa contro il tempo per raccogliere le firme necessarie a presentare le liste per il voto del 25 settembre. Per farlo il presunto divulgatore ha già lanciato un numero verde e messo in campo i suoi punti vendita

Si chiama «Per Rivoluzione Sanitaria» il neonato partito dell’assai discusso giornalista Adriano Panzironi, autore del presunto regime alimentare Life 120, che prometterebbe di vivere fino a 120 anni, curando anche diverse patologie. Dopo che qualche settimana fa il Tar aveva confermato una multa da 265.000 euro all’emittente televisiva che divulgava la dieta del giornalista, accusandolo di agire in modo «pericoloso, creando sfiducia nella medicina tradizionale», Panzironi non sembra essersi arreso e scende in campo per «decapitare l’attuale dirigenza sanitaria e sostituirla con persone finalmente capaci e coscienziose». Così avrebbe detto lui stesso nell’atto di costituire il partito nello studio romano del notaio Enzo Becchetti. Quella di Panzironi è un’improbabile corsa contro il tempo, visto che dovrà raccogliere migliaia di firme in pochi giorni, oltre che riempire le liste elettorali. Per farlo ha già lanciato un numero verde e punta a sfruttare la rete dei negozi che vendono i suoi prodotti.


La missione

Su Instagram è lo stesso Panzironi a spiegare le ragioni della scelta di entrare in politica, con l’idea di «combattere in trincea» contro quella che definisce la «medicina dogmatica»:


«Cari amici come avrete saputo scendo in politica con il Partito Rivoluzione Sanitaria. Alcuni di voi hanno commentato che sarebbe stato meglio apparentarsi con altre forze anti-sistema. Concetto certamente corretto, però non fattibile in quanto le liste, per entrare in parlamento, devono raggiungere il 10% dei votanti, mentre se si corre da soli è sufficiente raggiungere il 3%. […] Altri di voi hanno commentato che non serve a niente scendere in politica “perché poi non cambia nulla”. Io rispondo dicendo, che preferisco combattere in trincea che da un comodo divano con il telefonino in mano. Allora se si vuole cambiare questa medicina dogmatica, bisogna anche avere la coerenza di trasformare la rabbia che ognuno di noi ha, per quello che ci hanno fatto, in azione e coinvolgersi in questo progetto rivoluzionario».

Obiettivo: ghigliottinare l’attuale direzione sanitaria

Progetto per il quale è già in preparazione una raccolta firme a sostegno delle liste dei candidati, aperta dal 10 agosto a chiunque voglia sostenerla. Destinato a far discutere, insieme al programma del partito, è poi il suo simbolo: un cerchio tricolore sormontato dal nome del leader, con al centro una ghigliottina, la cui lama affilata è pronta ad abbattersi sui “condannati”. Nella parte bassa del logo si legge il claim «Per Rivoluzione Sanitaria». Per Panzironi, la ghigliottina «vuole evidenziare che non vi può essere rivoluzione e quindi vero cambiamento con le mezze misure, i compromessi e i pannicelli caldi: così come accadde con quella francese del 1789, «Per Rivoluzione Sanitaria» farà cadere molte «teste», promette il giornalista, per permettere la crescita democratica delle istituzioni pubbliche dell’Italia attraverso l’applicazione di quello che, finora e a causa della classe politica, è rimasto lettera morta, ovvero l’articolo 32 della Costituzione italiana».

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