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Stromboli, la rabbia degli abitanti dopo la valanga di fango: «Colpa dell’incendio sul set della fiction Rai»

13 Agosto 2022 - 10:06 Michela Morsa
I cittadini e la Protezione civile stanno scavando per liberare case e strade. Con molte difficoltà: mancano gli attrezzi di uso comune. E intanto i turisti abbandonano l'isola

Dopo la fatica e la disperazione, la rabbia. Gli abitanti di Stromboli, alle prese con la valanga di fango che nelle prime ore del 12 agosto ha travolto l’isola, non dimenticano l’incendio del 25 maggio scoppiato sul set della fiction Rai Protezione civile a causa dell’imprudenza della troupe televisiva. Per i cittadini e il sindaco, Riccardo Gullo, l’episodio di nemmeno tre mesi fa e la mancata messa in sicurezza del vulcano hanno un chiaro ruolo nel disastro che oggi mette di nuovo in ginocchio l’isola. «Questo disastro era evitabile ed è dovuto alla mancanza di vegetazione che non ha impedito che il flusso d’acqua scendesse a valle invadendo l’isola», dice il sindaco a Repubblica.

La mancata messa in sicurezza

«Dopo l’incendio avevamo chiesto di mettere subito in sicurezza la zona incendiata e una bonifica ma nessuno ha fatto nulla», denuncia anche Rosa Oliva, presidente della Pro-loco. E ora i cittadini di Stromboli, a cui si aggiungono centinaia di turisti, si ritrovano di nuovo a mettere in salvo il salvabile, questa volta dall’acqua e dai detriti. Tutto è successo in poco più di un’ora, intorno alle 5,30 del mattino del 12 agosto. Una bomba d’acqua si è abbattuta sull’isola, trascinando giù dal vulcano una valanga di fango e detriti, che non ha trovato alberi e vegetazione a frenare la sua corsa e ha investito case, mezzi di trasporto e persone. Per il momento sono una cinquantina gli evacuati, solo un ferito. «Ci sono case completamente allagate, attività commerciali ferme e gente bloccata in casa dal fango», ha detto ieri all’AdnKronos un abitante di Lipari. Per ore cittadini e Protezione Civile hanno scavato per liberare case e strade con mezzi di soccorso a disposizione limitati.

I volontari

«Servono un centinaio di volontari per rimuovere il fango. Servono attrezzi di uso comune ma che non si trovano più a Stromboli: pale, scope e palette da dare ai cittadini», è l’appello del dirigente della Protezione civile siciliana Salvo Cocina, che chiede ai suoi volontari di dare disponibilità per raggiungere subito l’isola. Intanto fioccano le disdette per il weekend di Ferragosto e in tanti fremono per abbandonare Stromboli. «Non ci sono problemi per i turisti nelle zone alberghiere, stiamo cercando di creare dei punti di scolo dell’acqua se tornasse a piovere», cerca di rassicurare il sindaco. «Doveva arrivare l’esercito e invece non è arrivato nessuno. E nulla si è fatto dopo l’incendio, anche la ripiantumazione degli alberi è un’iniziativa a carico nostro. Quest’isola abbandonata da tutti soccomberà. Chissà cosa ci aspetta con le piogge d’autunno», sentenzia la scrittrice Paola Mastrocola, che passa molti mesi nella sua casa di Stromboli.

Foto di copertina: ANSA/MARCO COSTANTINO

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