La fidanzata di Andrea Mazzetto, caduto per recuperare il telefono: «Ho pubblicato il selfie perché così avrebbe fatto lui»

Sara Bragante risponde a chi la accusa di essere la responsabile della morte del 30enne: «Hanno distorto la verità»

Dopo tre giorni dalla tragedia avvenuta sull’altopiano di Asiago, Sara Bragante ha deciso di raccontare come è morto il suo fidanzato Andrea Mazzetto, imprenditore 30enne di Rovigo. «Stavamo insieme da sei mesi. Presto saremmo andati a convivere», racconta in un’intervista al Corriere della Sera. Era la mattina del 20 agosto quando i due hanno fatto un’escursione fino all’Altar Knotto: «Alla fine del sentiero c’è una breve ferrata e quando siamo arrivati ai piedi del masso ha deciso di salirci. Lo faceva da sempre, gli piaceva arrampicarsi». Sara spiega che, nonostante lei soffra di vertigini, si è fatta convincere a salire fino alla cima di quel masso: «Mi sono lasciata convincere e da lassù abbiamo scattato alcune foto». Poi, però, la paura per le altezze si è fatta sentire. Ha avuto un giramento di testa e ha rischiato di cadere: «Andrea mi ha afferrato la mano lasciando cadere il telefonino che è finito giù, tra i cespugli».


Sui social, in particolare su Instagram, Sara è stata accusata di essere la responsabile della morte di Andrea. Poche ore dopo la sua scomparsa, aveva pubblicato sul suo profilo una story con la scritta: «La nostra maledetta ultima foto insieme». Era quel selfie scattato dalla cima del masso e in molti affermano che Andrea è caduto per non perdere quello scatto, come fosse un capriccio. «Hanno distorto la verità», spiega Sara. A decidere di andare a recuperare il telefono è stato proprio Andrea: «Ha detto: “Lì c’è tutto il mio lavoro, le fatture, documenti dell’azienda. Devo recuperarlo”. E ha iniziato a scendere». Anche Sara ha provato a prenderlo, ma dopo aver ricordato le parole della madre scomparsa nel 2018 «mi sono spaventata e in un attimo ero al punto di partenza».


Andrea era giù, tra i cespugli. Gli si è incastrato un piede, ma appena è riuscito a liberarsi la terra si è sgretolata ed è scivolato: «Era un volo di pochi metri ma, finendo sullo spiazzo ai piedi della roccia, è subito rotolato in avanti, verso il baratro. L’ho sentito gridare. Ed è sparito». Mentre il padre di Sara, Fabio Bragante, dice che denuncerà chi ha insultato e dato la colpa a sua figlia, lei spiega come «per Andrea Instagram era l’equivalente dei vecchi album fotografici. Per questo ho pubblicato lo scatto: volevo ricordarlo in quell’ultimo momento di felicità, come avrebbe fatto lui».

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