Nuovo record per il prezzo del gas: il governo accelera sul piano per risparmiare energia

Nel caso più grave potrebbero arrivare limitazioni agli orari d’apertura dei negozi e delle attività, limiti al riscaldamento delle case, riduzione dell’illuminazione pubblica

La crisi energetica si fa sempre più grave, tanto da spingere diversi Paesi europei all’adozione di misure emergenziali per risparmiare il combustibile, che oggi al mercato di Amsterdam ha toccato i 315 euro al megawattora: circa l’8% in più rispetto a ieri, quando il prezzo si era stabilizzato intorno ai 290 euro per MWh. Anche l’Italia ha in serbo un piano di risparmio che dovrebbe essere pronto all’inizio della prossima settimana – tra martedì e mercoledì al massimo, secondo il Corriere della Sera – in anticipo rispetto all’inizio dell’autunno, quando ci si aspettava che sarebbe entrato in vigore. Con buona probabilità sarà proprio l’esecutivo di Draghi ad approvare il piano messo a punto dal ministero per la Transizione Ecologica, e non il prossimo governo, com’era stato inizialmente previsto.


La chiusura del Nord Stream e il timore di uno stop totale

Tra le ragioni che impongono un’accelerata anche l’ennesima chiusura del gasdotto Nord Stream da parte della Russia – prevista dal 31 agosto al 2 settembre – «per manutenzione». Il piano dovrebbe permettere di fare fronte anche a un fermo totale e definitivo del gas russo, anche se secondo il governo questa eventualità, che ridurrebbe le forniture al nostro Paese tra il 18% e il 20%, non si verificherà. Il piano arriva dopo le indicazioni dell’Ue, che invita i gli Stati membri a ridurre il proprio consumo di gas del 7% fino a fine marzo 2023, e se necessario di aiutarsi a vicenda condividendo le proprio scorte. Ma quali sono le misure previste dal piano? Alcune sono già state annunciate a luglio. Nel caso più grave potrebbero aggiungersi limitazioni agli orari d’apertura dei negozi e delle attività, limiti al riscaldamento delle case, riduzione dell’illuminazione pubblica.


La temperatura degli edifici pubblici e delle abitazioni

Oltre alla già annunciata temperatura degli uffici pubblici, che non potrà essere superiore ai 19 gradi d’inverno e inferiore ai 27 gradi d’estate, se il livello più grave del piano di emergenza verrà attivato, anche le abitazioni potrebbero essere interessate da un abbassamento di due gradi sul massimo dei riscaldamenti. Vuol dire che la temperatura massima consentita diventerebbe 18 gradi – con due gradi di tolleranza – al posto dei 20 attuali. Verrebbe inoltre limitato l’orario d’accensione.

Meno consumo nelle ore notturne

Ad essere tagliati dovrebbero essere poi anche i consumi durante le ore notturne. L’illuminazione pubblica potrebbe essere limitata fino ad ottenere un risparmio complessivo del 40%. Inoltre, potrebbe essere disposta la chiusura dei negozi alle 19, e dei locali alle 23. É anche possibile che venga imposta una riduzione dell’attività delle industrie particolarmente energivore.

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