«Chi ci ha messo nelle mani di Putin…». Comincia con questa frase la lunga carrellata di politici di diversi schieramenti – da Giorgia Meloni a Dario Franceschini, da Matteo Salvini ad Alessandro Di Battista – che dal 2017 a oggi si sono detti contrari alle trivellazioni nelle acque italiane. Volti e dichiarazioni raccolti in un video diffuso da Azione, il partito di Carlo Calenda, che così facendo attribuisce agli avversari la responsabilità della dipendenza energetica dell’Italia dal gas russo. Poi, il video fa scorrere la frase «Chi aveva dato le soluzioni», seguita da un intervento di Calenda del 2017, quando era alla guida del ministero per lo Sviluppo economico nel governo presieduto da Paolo Gentiloni. Presentando la Nuova strategia energetica nazionale, Calenda aveva detto: «Quello che non ci possiamo permettere è di cominciare a lavorare sul processo accelerato per uscire dal carbone nella produzione elettrica e, contemporaneamente, avere regioni e comuni che bloccano ogni infrastruttura in Italia. Deve essere molto chiaro che questo programma si può fare se c’è fortissima convinzione e coinvolgimento degli enti locali a chiudere rapidamente il piano infrastrutturale che abbiamo dettagliato e che è parte integrante di questa decisione».
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