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Genova, impedirono a un gruppo di disabili di salire sul treno. Il pm archivia: «Impossibile rintracciare i responsabili»

31 Agosto 2022 - 12:32 Michela Morsa
La polizia ferroviaria non avrebbe chiesto i documenti ai presenti, le indagini successive non hanno chiarito chi fossero

Si risolve con un nulla di fatto l’indagine sul treno negato ai 25 ragazzi disabili e ai loro cinque accompagnatori che, nel giorno di Pasquetta, non erano riusciti a salire sul treno Genova-Milano perché i loro posti, riservati, erano stati occupati da altri viaggiatori in un contesto di sovraffollamento del convoglio. L’episodio, che aveva avuto un certo risalto mediatico e politico, era stato seguito dall’esposto di Assoutenti, grazie al quale la procura di Genova aveva aperto un fascicolo per violenza privata e interruzione di pubblico servizio a carico di ignoti, ora archiviato dal pm Luca Monteverde. In cinque mesi di indagini la polizia ferroviaria – che pure era intervenuta al momento dei fatti – non è riuscita a individuare chi quel giorno aveva occupato i posti senza averne titolo. Un compito più difficile del previsto, dal momento che su quel vagone non c’erano telecamere di sorveglianza e i posti riservati erano stati segnalati con fogli di carta che per qualche motivo erano stati poi rimossi. Rimangono le scuse di Trenitalia, che subito dopo l’accaduto aveva incontrato buona parte dei 25 ragazzi e i cinque accompagnatori. Le ferrovie dicono di avere avviato la pratica di rimborso dell’intero biglietto, e di impegnarsi in «iniziative per avvicinare i giovani al mondo ferroviario».

La vicenda

L’episodio era avvenuto nel pomeriggio del 18 aprile alla stazione ferroviaria di Genova Piazza Principe. Il gruppo di ragazzi, 25 disabili e cinque accompagnatori, avevano prenotato, grazie alla CartaBlu di Trenitalia, i posti sul treno regionale 3075 Albenga-Milano per rientrare da una gita in Liguria. Il convoglio, però, era stato vandalizzato all’altezza di Savona e per questo era stato sostituito con uno dalla capienza più ridotta, causando confusione e sovraffollamento una volta arrivato alla stazione di Genova. Salendo a bordo, il gruppo di disabili aveva quindi trovato i suoi posti, segnalati come “riservati” da apposite etichette, occupati da alcuni turisti. Quattro addetti del servizio clienti e tre agenti della Polizia ferroviaria erano intervenuti per far liberare i posti, ma le persone sedute non avevano voluto saperne di cederli. A quel punto la compagnia si era adoperata per permettere al gruppo di proseguire il viaggio, allestendo per loro un pullman privato, poi partito una mezz’ora dopo l’accaduto.

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