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Salvini contro il consigliere leghista e il video con la mendicante rom: «Ha sbagliato: ha fatto una fesseria che poteva risparmiarsi»

05 Settembre 2022 - 21:52 Michela Morsa
«Il problema dei campi rom - ha detto il leader della Lega - non lo risolvi con un video e prendendotela con una persona». Poi la frecciatina al Pd

«Ha sbagliato, ha fatto una fesseria, perché i problemi si risolvono con le ordinanze, le leggi, le forze dell’ordine. Il problema dei campi rom non lo risolvi con un video e prendendotela con una persona». Arriva alla fine di una giornata di polemiche il commento di Matteo Salvini a proposito del video del consigliere della Lega al Quartiere 3 di Firenze Alessio Di Giulio, che al centro della città fiorentina riprende una donna di etnia rom intenta a mendicare dicendo: «Il 25 settembre vota Lega per non vederla mai più». «Se lo poteva risparmiare. Io da ministro degli Interni i campi rom li sgombravo facendo rispettare la legge», ha detto il leader leghista a Skytg24. Non perde però l’occasione di lanciare una frecciatina al Pd, rispondendo a Ferruccio De Bortoli, che lo sollecita a essere più severo, ribatte: «Come mi auguro sia severo Letta con i candidati antisemiti di cui ha riempito le liste del Pd».

La difesa

Il video, che in poche ore ha fatto il giro del web attirandosi critiche e accuse di razzismo, è stato poi oscurato da Facebook. Ma Di Giulio ha respinto ogni polemica: «Io razzista? La mia ragazza è nigeriana», ha detto in serata su Radio24, ospite di Giuseppe Cruciani e David Parenzo a La Zanzara. «Non mi sembra di aver usato tutta questa maleducazione, era fatto in maniera scherzosa, pure lei rideva», ha continuato, raccontando la sua versione dei fatti. «Ero in piazza della Signoria a prendere un aperitivo con la mia fidanzata». A quel punto, la mendicante «ci ha inseguito fino a via Calzaiuoli. Voleva i soldi, mi ha molestato, l’accattonaggio è illegale e io sono per la legalità», ha detto.

Già questa mattina si era difeso in un post pubblicato su Facebook, parlando sempre di «accattonaggio molesto»: «Facebook ha censurato il video sorridente che ho postato ieri, dove mi auguravo di non vedere più l’accattonaggio a Firenze. Chi la vuole buttare sul razzismo vuol dire che non mi conosce, vi mando un grande bacio e vado a lavorare visto che io pago le bollette e non me le paga il comune come al campo Rom».

Di Giulio ha anche ricevuto il sostegno dei colleghi di partito toscani che, pur condannando le modalità «troppo leggere», hanno difeso la bontà dell’azione, quella ossia di attirare un po’ di attenzione sul problema dell’«accattonaggio molesto e del racket», come su quello «degli accampamenti abusivi di rom e sinti, in cui si svolgono attività illegali», ha detto il commissario nazionale della Lega Toscana, Mario Lolini. Anche il segretario della Lega a Firenze e capogruppo a Palazzo Vecchio, Federico Bussoli, ne ha difeso le buone intenzioni: «Alessio lo conosco a livello personale ed è difficile dargli del razzista. Se non fosse della Lega tutta questa polemica non ci sarebbe».

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