Ciro Immobile condannato per evasione fiscale: dovrà versare l’Irpef non pagata nel 2012

L’indagine riguarda il trasferimento dell’attaccante dalla Juventus al Genoa

Il capitano della Lazio, Ciro Immobile, è stato condannato dalla quinta sezione della Cassazione per evasione dell’Irpef. La sentenza si riferisce a un’indagine portata avanti dalla Guardia di Finanza nel 2012, che ha messo nel mirino le parcelle per il trasferimento dell’attaccante dalla Juventus al Genoa. Con questo verdetto, la Corte ha di fatto respinto il ricorso di Immobile contro la sentenza della Commissione tributaria della Campania, che nel 2019 lo aveva condannato per «la sussistenza di reddito da lavoro dipendente sottratto a tassazione».


Le indagini

In particolare, le indagini hanno riguardato il ruolo di Alessandro Moggi, figlio dell’ex direttore sportivo Luciano Moggi, in occasione del trasferimento di Immobile dalla Juventus al Genoa. Ufficialmente, l’agente figurava come consulente della società ligure, mentre secondo i magistrati agiva anche come procuratore di Immobile. Per questo, l’attaccante avrebbe dovuto versare l’Irpef relativa alla prestazione di Moggi. Finora, invece, ha sempre sostenuto di aver dato mandato in esclusiva a un altro agente, Marco Sommella. I magistrati campani hanno smentito questa versione e parlato di «operazione simulata».


Una tesi che troverebbe un’ulteriore conferma anche nella brevissima durata del mandato conferito a Moggi dal Genoa per la gestione dell’operazione. «Il mandato conferito al Moggi dal Genoa appariva intrinsecamente inverosimile, essendo stato rilasciato il 20 gennaio 2012, con validità di 12 giorni, quando è noto che le trattative per l’acquisto di un calciatore professionista si protraggono per molto più tempo», si legge in una nota dei giudici di appello.

I rapporti diretti tra Moggi e Immobile sono emersi anche da un manoscritto, appartenente allo stesso Moggi, che conteneva un elenco dei calciatori da lui assistiti, compreso l’attuale capitano della Lazio. La sentenza d’appello, richiamata e condivisa oggi dalla Cassazione, sostiene dunque che «l’operazione simulata aveva comportato per la società acquirente (il Genoa, ndr) un indubbio vantaggio fiscale». Immobile è stato anche condannato a pagare 8 mila euro di spese legali, mentre non è nota la cifra dell’evasione né l’ammontare delle sanzioni.

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