Anche Milano si prepara a risparmiare: luci spente sul Pirellone e weekend lungo per i dipendenti comunali

Le misure dovrebbero permettere al capoluogo lombardo di abbassare del 6% i propri consumi medi

Luci spente di notte per il Pirellone e per Palazzo Lombardia e smart working il venerdì per i dipendenti comunali. Anche il cuore economico d’Italia intende fare la propria parte per risparmiare il più energia e più gas possibili. È questo quello che si legge nell’informativa presentata dall’Aria (la società regionale per l’innovazione e gli acquisti) agli assessori di Milano. Gli interventi sarebbero a «costo zero» e permetterebbero al capoluogo lombardo di risparmiare il 6% rispetto alla media dei propri consumi. Quindi, niente tricolore in cima al grattacielo Pirelli, e un’illuminazione minima di piazza Lombardia, con il palazzo che andrà in modalità notturna dalle 20 e non più dalle 22. Sempre nella sede regionale, i condizionatori e i riscaldamenti sarebbero limitati durante la notte. Tutti i punti d’illuminazione pubblica che ancora non lo sono verrebbero ammodernati con lampade a led. «Il caro energia è uno di quei problemi che devono essere risolti in maniera rapida e determinata: non possiamo più traccheggiare», ha dichiarato il governatore Attilio Fontana ripreso da la Repubblica Milano. Il giorno decisivo per l’introduzione delle nuove misure sarà venerdì 9 settembre.


Lo smart working il venerdì

Un’altra proposta arriva dal sindaco meneghino Giuseppe Sala, che suggerisce di chiudere gli uffici comunali un giorno prima – già il venerdì anziché il sabato – e attivare il lavoro da remoto per i dipendenti. Il comune sta lavorando al piano di riduzione delle bollette assieme al Politecnico e ad A2a. «Sul tema dello smart working verrebbe da pensare che il meglio è un sistema in cui si garantisce giorni a settimana che parte dei dipendenti non vengano al lavoro, ma si conservi una presenza più o meno omogenea», ha dichiarato Sala, «ma se si vuole risparmiare energia meglio chiudere il venerdì che il mercoledì, perché se chiudi al mercoledì ora che spegni e riaccendi è un problema», ha specificato. Dall’intervento sarebbero esclusi gli uffici aperti al pubblico, come quelli anagrafici. La proposta ha incontrato il favore dei sindacati, purché i giorni di lavoro da remoto “obbligatori” non vengano decurtati dagli otto giorni al mese che i dipendenti comunali hanno a disposizione, ha spiegato Vito Romito, coordinatore Fip Cgil per il Comune di Milano, e che ai dipendenti venga fornita l’attrezzatura necessaria, ad esempio i Pc, ha fatto sapere il sindacato Usi.


Foto di copertina: La Repubblica

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