Dl aiuti bis, i partiti trovano la quadra per sbloccare i crediti del Superbonus: la responsabilità solidale resta solo «nei casi di dolo o colpa grave»

Esultano i 5 stelle: «Merito della nostra insistenza e intransigenza. Ci siamo rifiutati di assecondare l’arrendevolezza delle altre forze politiche»

Raggiunto l’accordo sul Superbonus, il Dl aiuti bis può approdare in un Senato dalle acque tranquille. C’è voluto un lavoro di cesellatura del ministero dell’Economia per rifinire l’emendamento che consentirà lo sblocco dei crediti di imposta, mentre la responsabilità in solido per la cessione dei crediti per i bonus edilizi resterà solo «in presenza di concorso nella violazione con dolo o colpa grave». Scongiurata la tempesta 5 stelle che, oggi, si intesta i meriti della modifica: «È solo grazie all’insistenza e all’intransigenza del M5s, rifiutatosi di assecondare l’iniziale inerzia e arrendevolezza del Mef e delle altre forze politiche, che il sistema può essere restituito a tutte le sue potenzialità», scrivono in una nota Gianmauro Dell’Olio ed Emiliano Fenu, capigruppo M5S nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Rispetto all’emendamento iniziale, sono state stralciate – tranne nei casi di dolo o colpa grave – la responsabilità solidale per i cessionari.


Dopo il via libera di Palazzo Chigi, il testo rielaborato dal Mef aveva incontrato un consenso di massima già dalla serata di ieri, 12 settembre. Oggi, il via libera a Palazzo Madama è arrivato dalla riunione tra i gruppi e il governo. Le commissioni riunite di Bilancio e Finanze, infine, hanno dato via libera con voto unanime al pacchetto di circa 50 emendamenti, tra cui quello sul Superbonus. La norma rimodulata prevede anche che alle imprese che hanno nel loro cassetto fiscale vecchi crediti, precedenti al decreto dello scorso novembre che ha introdotto la stretta anti-frode, sia consentito di asseverare questi crediti ex post per poterli cedere usufruendo della riduzione di responsabilità. Tra gli altri 50 emendamenti, si segnala uno che prevede l’istituzione di un  Comitato parlamentare provvisorio per la sicurezza della Repubblica – il Copasir – all’inizio di ogni legislatura, e la rimozione dal Dl aiuti bis della figura del «docente esperto», senza però abrogare l’incentivo agli insegnanti che superano tre percorsi formativi consecutivi.


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