Nuovo Decreto aiuti, la relazione di Draghi e Franco: «Maggiori entrate per 6,2 miliardi». Contro il caro bollette, intervento di circa 13 miliardi

La proposta, avanzata dal premier e dal ministro dell’Economia, dovrà essere autorizzata dalle Camere

Il capo del governo, Mario Draghi, e il ministro dell’Economia, Daniele Franco, hanno proposto al Consiglio dei ministri una relazione che prevede l’aggiornamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica. I membri dell’esecutivo hanno approvato il documento che, adesso, dovrà essere sottoposto alle Camere. La prossima settimana, infatti, saranno i parlamentari a dare l’autorizzazione alla spesa dei 6,2 miliardi di euro disponibili «sulla base di maggiori entrate», spiegano fonti di Palazzo Chigi. Secondo la relazione, gran parte di queste risorse dovranno finanziare il nuovo Decreto aiuti che l’esecutivo potrà approvare in un altro Consiglio dei ministri, previo parere positivo dei parlamentari. L’obiettivo del nuovo decreto, conferma lo staff di Draghi, è quello di «contrastare gli effetti su famiglie e imprese del caro energia». Il nuovo Decreto aiuti, tuttavia, dovrebbe necessitare di un finanziamento ben più cospicuo dei 6,2 miliardi di euro derivanti dall’aggiustamento di bilancio. L’esecutivo punterebbe a raddoppiare la cifra, dotando il provvedimento di una dote complessiva che oscillerebbe tra i 12 e i 13 miliardi. Si attende, dunque, l’approvazione dell’assestamento di bilancio alla Camera e al Senato. Come previsto dall’art. 6 della legge 243/2012, dovrà esprimersi a favore la maggioranza assoluta dei componenti di ciascun ramo del parlamento. La norma recita:


«Il governo, qualora, al fine di fronteggiare eventi eccezionali, ritenga indispensabile discostarsi temporaneamente dall’obiettivo programmatico, sentita la Commissione europea, presenta alle Camere, per le conseguenti deliberazioni parlamentari, una relazione con cui aggiorna gli obiettivi programmatici di finanza pubblica, nonché una specifica richiesta di autorizzazione che indichi la misura e la durata dello scostamento, stabilisca le finalità alle quali destinare le risorse disponibili in conseguenza dello stesso e definisca il piano di rientro verso l’obiettivo programmatico, commisurandone la durata alla gravità degli eventi. Il piano di rientro è attuato a decorrere dall’esercizio successivo a quelli per i quali è autorizzato lo scostamento per gli eventi eccezionali, tenendo conto dell’andamento del ciclo economico. La deliberazione con la quale ciascuna Camera autorizza lo scostamento e approva il piano di rientro e’ adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti».


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