Il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orbán spera che il prossimo governo italiano lo aiuti per togliere le sanzioni alla Russia. Lo racconta oggi un retroscena de La Stampa a firma di Marco Bresolin. Nel quale si racconta del meeting di Fidesz, il partito di cui è leader, dello scorso 10 settembre. Una prospettiva che cozza con quanto detto ieri da Giorgia Meloni a proposito del documento del Parlamento Europeo che accusa Budapest di costituire una «minaccia» ai valori fondanti dell’Unione. La leader di FdI ha detto infatti che il suo gruppo non ha votato il documento perché allontanare l’Ungheria dall’Europa potrebbe aiutare la Russia. Ma a giudicare da quello che si racconta nel retroscena, Orbán sembra già di suo piuttosto vicino a Putin. Il racconto del quotidiano parte dall’incontro tenutosi a Kotcse, un piccolo comune all’ovest del paese. «In autunno dovremo ridiscutere il rinnovo delle sanzioni alla Russia e noi vogliamo bloccare la proroga. Al momento siamo abbastanza isolati, ma spero nel sostegno del governo italiano che uscirà dalle prossime elezioni», è il senso dell’affermazione del primo ministro ungherese. Che si sarebbe lanciato anche in una serie di previsioni a medio-lungo termine. Come il crollo dell’Eurozona entro il 2030, otto anni di guerra in Ucraina e la prevalenza dei musulmani nelle grandi città francesi entro il 2040. Mentre ritiene che il suo partito rimarrà al potere nel paese almeno fino al 2060.
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