Renzi e il jet privato in campagna elettorale: quattro città in un giorno

La risposta del senatore di Iv: i voli privati non influenzano l’aumento di Co2

Non solo il viaggio da Napoli a Lugano. Il senatore di Italia Viva Matteo Renzi è stato seguito da un jet privato anche per gli spostamenti in quattro città d’Italia. Ovvero Lamezia Terme, Bari, Cagliari e Palermo. L’aereo è un Dassault Falcon della Leader srl. Ovvero proprio quello utilizzato l’11 settembre scorso e finito nella polemica politica. Domenica, racconta oggi Repubblica, l’aereo è partito da Ciampino verso la Calabria, è poi andato in Puglia e in Sardegna e infine dalla Sicilia è andato a Firenze prima di tornare a Roma. Interpellato dal quotidiano, Renzi ha minacciato iniziative giudiziarie: «Non dico nulla, se leggo una cosa sbagliata querelo». Ieri invece il senatore di Iv ha fatto riferimento alla vicenda durante un’iniziativa elettorale allo stabilimento Piaggio di Pontedera. «La filosofia della lotta di classe prende molti rivoli. Ci accusano perché alcune forze politiche per spostarsi usano jet privati. L’intera aviazione di tutto il mondo contribuisce all’ aumento di Co2 per l’1.9%. I voli privati valgono una percentuale addirittura inferiore allo 0.1 delle emissioni. Per difendere l’ ambiente non servono slogan ma energia a basso impatto», ha detto Renzi. E ancora: «Quando sono stati tassati maggiormente i super yatch il conto non lo hanno pagato i ricchi, che sono andati a farli costruire altrove, ma gli operai di Viareggio messi in cassa integrazione. Se aboliamo i jet privati i super ricchi andranno in Grecia e Spagna – ha aggiunto -. Quella della sinistra radicale è una gara a chi protesta di più contro chi produce ricchezza. Noi invece diciamo che servono gli aumenti salariali con la detassazione e magari iniziamo a discutere della partecipazione dei lavoratori agli utili aziendali, della cogestione a cui molti sindacati si oppongono».


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