Le spiegazioni di FdI e La Russa sul saluto romano al funerale di Stabilini: «Gesto militare da 15 anziani» – Il video

Il fratello di Ignazio: «Meloni farebbe bene ad arrabbiarsi. Il mio incarico è a disposizione»

L’esponente di Fratelli d’Italia Romano La Russa, fratello di Ignazio ed assessore alla sicurezza in Lombardia, è stato immortalato ieri in un video pubblicato da Il Fatto Quotidiano durante il funerale dell’ex militante del Fronte della Gioventù Alberto Stabilini. Nel filmato si vedono molte persone fare il saluto romano. Tra questi proprio La Russa. Il quale ha sostenuto in una serie di dichiarazioni successive di non aver alzato il braccio. E che il gesto rappresenta comunque un ‘presente’ per un «militante di vecchia data, un amico fraterno». Ovvero suo cognato Stabilini. Il quale «ha chiesto prima di morire di passare davanti alla sua vecchia sede», cioè quella della Giovane Italia, l’associazione studentesca legata all’Msi. E «di fare il presente. Chi vuol confondere il rito del presente con il saluto fascista è ignorante, nel senso che ignora una tradizione militare che vige da secoli», ha sostenuto La Russa.


La nota di FdI

«Non è stato commesso alcun atto illecito – ha aggiunto – come fior di sentenze di numerosi tribunali confermano. I fatti oggetto dell’odierna polemica sono lontani anni luce da tutto ciò che può essere accostato al fascismo». Una nota stampa della sezione lombarda di Fratelli d’Italia sostiene invece che La Russa non ha fatto il saluto romano, ma «ha anzi invitato tutti a non fare il saluto romano durante il presente. Emerge invece con chiarezza che il movimento del braccio di Romano non ha nulla a che fare col saluto fascista. A contrario testimonia il suo invito ai presenti ad astenersi dal saluto. Basta verificare il movimento del suo braccio peraltro assente durante le chiamate consecutive che comunque la cassazione ha sancito non essere reato se effettuato in un funerale».


La verità di Romano sul saluto romano

Proprio Romano La Russa in un’intervista a La Stampa si difende così: «Mi rendo conto che sia inopportuno, ma non credevo che il saluto di 15 settantenni rincoglioniti a un amico avrebbe scatenato questo putiferio». Nella versione online dell’articolo la parola “rincoglioniti” non è presente. Secondo La Russa la leader del partito Giorgia Meloni «ha ragione ad arrabbiarsi. Sono pronto a fare non uno ma tre passi indietro». E chi confonde il rito del “presente” «è in malafede perché ignora una tradizione militare». Per quanto riguarda l’espressione “camerata”, secondo La Russa «si usa tuttora per rivolgersi a un commilitone. È stato solo preso in prestito dal fascismo. È il rito del presente, nulla a che vedere con il fascismo».

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