Meloni: «Fascismo male assoluto? Quando lo disse Fini non mi dissociai». E su Vox: «Spero che la nostra vittoria gli apra la strada in Spagna»

Parlando con la Efe, agenzia di stampa iberica, la leader di Fratelli d’Italia ha ribadito il suo endorsement al partito che solletica i nostalgici del franchismo

Da un lato, l’accantonamento definitivo di qualsiasi velleità fascista nella destra italiana. Dall’altro, il supporto all’estrema destra spagnola che coltiva un rapporto controverso con il passato franchista. A cinque giorni dal voto, Giorgia Meloni continua a muoversi sul filo dell’ambiguità. Il ripudio delle origini del suo partito, che nel simbolo conserva la fiamma del Movimento Sociale Italiano e poi di Alleanza nazionale, c’è. Ma è tiepido: «Io ero dentro An quando Fini dichiarò che “il fascismo è il male assoluto”. Non mi pare di essermi dissociata», ha detto Meloni ai microfoni di Rainews. Sono passati quasi 20 anni da quel viaggio in Israele in cui Gianfranco Fini, allora leader di An, segnò una cesura con i retaggi della destra italiana. Visitando il museo dell’Olocausto, pronunciò frasi forti, come «le leggi razziali furono un’infamia», «Salò fu un pagina vergognosa».


Il caso Pisano

Meloni, seppure abbia condannato in più sedi il Ventennio, non è mai riuscita a essere così netta, così chiara, così definitiva nella deprecazione del fascismo. Chi la accusa di essere equivoca trova riscontri nei nostalgici che, come funghi, spuntano nel sottobosco di Fratelli d’Italia. L’ultimo, Calogero Pisano, a pochi giorni dal 25 settembre è stato rimosso dalla segreteria provinciale di Agrigento. Aveva definito sui social Adolf Hitler «un grande statista» ed espresso apprezzamenti per i metodi autoritari del presidente russo: «Io sto con Vladimir Putin». Il problema è che Fratelli d’Italia, prima di allontanarlo, ha scelto di candidarlo in un collegio uninominale: è molto probabile che Pisano, tra una settimana, sarà un deputato della Repubblica italiana.


Sono anche le simpatie che Meloni ha fuori confine a non convincere i rivali di una sua emancipazione dalla fiamma tricolore e, soprattutto, da ciò che essa rappresenta. Sempre nella mattinata di oggi, 20 settembre, parlando con la Efe, la leader di Fratelli d’Italia ha mostrato il suo sostegno per Santiago Abascal. «Mi auguro che il centrodestra italiano, guidato da Fratelli d’Italia, vinca le elezioni e che questo possa aprire la strada a qualcosa di simile anche in Spagna, tra qualche mese», ha dichiarato all’agenzia di stampa iberica. Il riferimento è a Vox, partito spagnolo di estrema destra che solletica i nostalgici del franchismo. Lo scorso giugno, a una loro convention in Andalusia, Meloni tenne il famoso discorso del «sì alla famiglia naturale, no alla lobby Lgbt, sì alla identità sessuale, no alla ideologia di genere, sì alla cultura della vita, no a quella della morte, sì alla sovranità del popolo, no ai burocrati di Bruxelles».

Vox è sempre stata accogliente nei confronti di chi rimpiange i totalitarismi del secolo scorso. Ad esempio, a settembre 2020, il presidente Abascal ha definito il governo di Pedro Sanchez «il peggiore degli ultimi 80 anni». Dichiarazione che racchiude un riferimento positivo alla dittatura di Francisco Franco, iniziata esattamente 81 anni prima – nel 1939 – e conclusasi nel 1975, 47 anni fa. Tornando in Italia, Meloni non appare intimorita dalle accuse del centrosinistra che non credono alla sua svolta moderata. L’opposizione su cui leader di Fratelli d’Italia sembra più concentrata è quella interna alla sua coalizione. Fibrillazione reinterpretata sotto forma di murale dal famoso street artist, Tvboy. Oggi, un’opera che ritrae Meloni e Matteo Salvini nell’atto di baciarsi, mentre entrambi nascondono un coltello dietro la schiena, è comparsa su un muro a pochi passi da Montecitorio. Il gesto, forte richiamo al topos del bacio fraterno di Dmtri Vrubel sul muro di Berlino, è osservato da un sorridente Silvio Berlusconi, affacciato a una finestrella. Sui leader, aleggia un palloncino tricolore a forma di cuore. «Ti amo poi ti odio poi ti amo poi ti odio poi ti amo». Il murale si intitola Odi et Amo e Tvboy l’ha commentato sui social citando Grande grande grande di Mina: «Ti amo poi ti odio poi ti amo poi ti odio poi ti amo».

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