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«Mosca può reclutare fino a 1 milione di persone», l’indiscrezione dal Cremlino. Berlino apre le porte ai «disertori russi»

22 Settembre 2022 - 16:42 Antonio Di Noto
A rivelarlo è Novaya Gazeta che cita fonti vicine alla presidenza russa a proposito dell'articolo 7 secretato del decreto emanato da Putin sulla «mobilitazione militare parziale»

Sarebbero fino a un milione, e non 300 mila come dichiarato ieri dal ministro della difesa russo Sergei Shoigu, i membri dell’esercito riservisti che potrebbero essere richiamati grazie alla mobilitazione militare parziale indetta ieri dal presidente russo Vladimir Putin. A rivelarlo è la testata russa indipendente Novaya Gazeta Europe, citando fonti anonime interne al Cremlino. Come spiega il giornale, ad indicare il numero preciso sarebbe l’articolo 7 del decreto. Questo era stato secretato nella versione cartacea diffusa ieri e sostituito con la dicitura «per solo uso interno/ufficiale». Successivamente, come Open aveva fatto notare, nella versione pubblicata sulla gazzetta presidenziale online il punto 7 era sparito del tutto, lasciando un buco tra l’articolo 6 e l’articolo 8. Secondo la fonte di Novaya Gazeta: «La cifra è stata corretta più volte e alla fine si è deciso per un milione». La testata rivela anche che all’inizio il Cremlino sarebbe stato intenzionato a secretare l’intero documento, ma che alla fine si è scelto di occultare solo l’articolo 7. Novaya dichiara di aver chiesto spiegazioni a diversi parlamentari della Duma, ma questi avrebbero affermato di non aver mai visto l’articolo 7 nella sua formulazione esplicita originale. «Dal mio account nel sistema di gestione dei documenti vedo la stessa versione che vedono tutti gli altri, il punto 7 è oscurato» avrebbe dichiarato il capodipartimento di uno dei ministeri. La ricostruzione è stata commentata da Dmitry Peskov all’agenzia stampa russa Tass. Il portavoce del Cremlino l’ha definita «una menzogna».

Berlino: «I disertori russi sono i benvenuti in Germania»

In seguito all’annuncio dello zar, in moltissimi hanno cercato – a volte riuscendoci a volte no – di lasciare il Paese, tanto che i voli diretti da Mosca verso le Istanbul, Erevan e Tbilisi previsti per ieri sono andati esauriti in pochi minuti dal discorso alla nazione del presidente. In seguito agli eventi, alcuni ministri di Berlino hanno reso noto che la Germania è pronta ad accogliere i soldati disertori russi. «I disertori che subiscono minacce di severe rappresaglie possono per legge ottenere protezione internazionale in Germania». A dichiararlo è stata la ministra dell’interno tedesca, Nancy Faeser, citata dall’agenzia stampa Afp. A farle eco su Twitter è stato il ministro della Giustizia Marco Buschmann: «A quanto pare, molti russi stanno abbandonando la loro madrepatria», ha scritto. «Chiunque odia il percorso intrapreso da Putin e ama la democrazia liberale è caldamente benvenuto in Germania», ha concluso

La repubblica russa di Kazan vieta ai riservisti di uscire dalla propria città

L’annuncio della Germania è arrivato mentre la repubblica russa del Tatarstan, la cui capitale è l’importante città di Kazan, ha fatto sapere di aver vietato ai membri dell’esercito e ai riservisti che risiedono nel territorio di viaggiare al di fuori della repubblica, imponendo loro di rimanere nel distretto cittadino di appartenenza. A darne notizia è il Moscow Times, citando un documento rilasciato ieri dal governo federato. «Agli ufficiali, ufficiali di garanzia, aspiranti ufficiali, sergenti, capisquadra, soldati e marinai riservisti è temporaneamente proibito viaggiare al di fuori del proprio distretto cittadino», si legge nel testo. Secondo la testata, 131 ufficiali del Tatarstan hanno perso la vita nel conflitto in Ucraina da quando è iniziato.

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