In Molise Claudio Lotito è stato eletto senatore. Il presidente della Lazio, candidato per la coalizione del centrodestra, ha vinto la sfida nel collegio uninominale. «Io in questa campagna elettorale ho messo cuore, passione e sentimenti autentici che sono stati recepiti dai molisani», così ha commentato i risultati dall’albergo di Campobasso, nonché sua ultima residenza nell’ultimo mese. «Gli abitanti di questa regione mi sono entrati nel cuore e hanno capito la mia totale disponibilità. Ora porterò lo loro istanze in Parlamento con la stessa determinazione che ho impiegato nella campagna elettorale», ha proseguito. E ancora: «I molisani non saranno traditi», ci ha tenuto a sottolineare dicendo che gli impegni presi nelle ultime settimane di campagna elettorale saranno mantenuti. «Questa è una terra fantastica che è stata troppo dimenticata negli ultimi anni e che ha bisogno di una voce in Parlamento», ha concluso.
Una campagna elettorale informale e al centro di polemiche
Quella del presidente della Lazio è stata una campagna elettorale diversa dagli altri candidati, dominata da incontri informali e appuntamenti con gli elettori in bar e balere. Sono molti, infatti, i video diventati virali sui social nelle ultime settimane che lo hanno colto a ballare e giocare a carte. Una campagna finita nel mirino delle polemiche. Lotito è uno di quei candidati cosiddetti «paracadutati»: è stato candidato in un collegio lontano dal luogo da cui proviene e in cui ha fatto politica. In un’intervista commentò la questione dicendo: «È vero, io non conosco questo territorio, anche se conosco l’Abruzzo perché mio nonno era di Amatrice. Ma mi sono documentato, ho studiato, visto che si tratta di territori molto simili». Amatrice si trova nel Lazio, in provincia di Rieti: un errore non da poco conto che però il presidente della Lazio tentò poi di spiegare: Amatrice aveva fatto parte della provincia dell’Aquila fino al 1927 e quindi si poteva considerare abruzzese al momento della nascita di suo nonno.
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