Forza Italia in pressing per «pesare» quanto la Lega, spunta la carta Tajani a Montecitorio

Il coordinatore degli azzurri è in lizza per la presidenza della Camera. Il Carroccio avverte: «Siamo la seconda forza di centrodestra, dobbiamo avere un peso di tutto rispetto negli incarichi di governo». La Russa frena: «Abbiamo già concesso tanto agli alleati sugli uninominali»

La presidenza della Camera e del Senato: due chiavi di volta dove far convergere le tensioni dell’arco parlamentare post voto. Il centrodestra ha vinto le elezioni ma, complice il sistema elettorale e il taglio del numero di parlamentari, a Palazzo Madama si ritrova una maggioranza di appena 115 senatori su 200 (più i sei senatori a vita). Qualsiasi partito, persino la lista di Noi moderati che non ha superato lo sbarramento dell’1% ma ha ottenuto 9 seggi negli uninominali (di cui 2 al Senato), può essere decisivo quando i provvedimenti approderanno in Aula. Il margine della stabilità è sottile: nella formazione del governo, Giorgia Meloni dovrà garantire un equilibrio tra le aspettative della sua classe dirigente – Fratelli d’Italia ha triplicato il consenso di ciascuno degli altri due grandi partiti di coalizione -, e le richieste di Lega e Forza Italia.


Tajani futuro presidente della Camera?

Durante la compilazione delle liste della coalizione di centrodestra – allora valevano i sondaggi – il Carroccio ha avuto molte più caselle agli uninominali rispetto a Forza Italia. Lo scrutinio del 26 settembre, però, ha restituito – decimale più o decimale meno – la stessa percentuale di voto tra i due partiti. Nonostante la parità, per effetto della componente maggioritaria della legge elettorale, la Lega conterà su circa 30 parlamentari in più di Forza Italia. Per questa ragione, il partito di Silvio Berlusconi sembrerebbe intenzionato a chiedere una compensazione nella fase di formazione del governo. Nella trattativa, si inserisce la collocazione del coordinatore nazionale dei forzisti. Antonio Tajani, risulta a Open, sarebbe in lizza per diventare la terza carica dello Stato. Opzione che si configurerebbe come win win su diversi fronti. A livello di spartizione di posizioni di governo, quello che da molti è ritenuto il dicastero naturale per l’ex presidente del parlamento europeo, la Farnesina, resterebbe libero per altri incastri.


Tra i più papabili per succedere a Luigi Di Maio, l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, ora in quota Fratelli d’Italia, che ha raccolto le congratulazioni vistose di Ignazio La Russa nel comitato elettorale al Parco dei Principi. Per i bookmakers, i due favoriti per il ministero degli Esteri sono invece Franco Frattini ed Elisabetta Belloni. L’investitura di Tajani a presidente della Camera, poi, aiuterebbe Licia Ronzulli nella scalata del partito: ricoprendo un ruolo super partes per definizione, l’attuale coordinatore azzurro dovrebbe dismettere gli incarichi in Forza Italia e lasciare la gestione del partito alla senatrice, da tempo la Mazzarino della corte di Arcore. Infine, se a Forza Italia fosse data la presidenza della Camera, si risolverebbe il rebus Elisabetta Casellati.

L’attuale presidente del Senato – raccontano fonti di Lega e Forza Italia -, non farebbe mistero del desiderio di essere riconfermata come seconda carica dello Stato. Ma al ritorno dalla Basilicata – regione dove la senatrice veneta è stata candidata e rieletta nell’ultima tornata elettorale -, gli uffici di Palazzo Giustiniani potrebbero esserle interdetti se Tajani ottenesse la presidenza di Montecitorio. È impossibile che Forza Italia ottenga sia la seconda che la terza carica dello Stato, a scapito delle altre forze della coalizione. A stemperare le velleità di leghisti e forzisti ci ha pensato, la mattina del 27 settembre, Ignazio La Russa: «Meloni ha già concesso a Forza Italia e Lega un numero di collegi uninominali molto molto superiore. L’allenatore della squadra è Giorgia, deciderà lei la formazione».

Una dichiarazione che suona come una replica al capogruppo della Lega alla Camera: «Fratelli d’Italia dovrà dimostrare di essere all’altezza del ruolo che gli hanno dato gli italiani – ha affermato Riccardo Molinari -. È chiaro che la Lega è in una posizione di maggiore debolezza rispetto a prima, ma siamo la seconda forza del centrodestra e questo vuol dire che dovremo avere un peso di tutto rispetto nella compagine di governo e nei ruoli istituzionali. Adesso i ruoli sono cambiati, non siamo più noi a doverci armare di pazienza, ma dovrà farlo Fratelli d’Italia per rispondere a tutte le istanze delle forze di centrodestra».

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