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Licenziata la vicequestore No Green pass Nunzia Schilirò. La sua rabbia sui social: «Dov’è la libertà di espressione?»

29 Settembre 2022 - 22:07 Redazione
«Lo hanno fatto per le mie dichiarazioni sul palco della manifestazione del 25 settembre 2021 e per tutte quelle successive» ha continuato nello sfogo su Facebook

«Dopo un anno di sospensione e di persecuzione con 7 procedimenti disciplinari, al quinto sono stata destituita!», così Nunzia Schilirò, vicequestore di Polizia, convinta No Green pass, annuncia su Facebook il suo licenziamento. «Lo hanno fatto per le mie dichiarazioni sul palco della manifestazione del 25 settembre 2021 e per tutte le mie successive dichiarazioni. Licenziata per aver esercitato il diritto costituzionale previsto dall’articolo 21. Quale libertà di espressione esiste in Italia?». La vicequestore di Roma è diventata nota alle cronache nel settembre 2021, quando dal palco di una manifestazione No Green pass aveva parlato di un certificato verde anti Covid «illegittimo» e «contrario alla Costituzione». Per questo e altre dichiarazioni rilasciate sui canali social Schilirò ricevette una serie di provvedimenti disciplinari. Di sospensione in sospensione, dopo un anno, l’ormai ex vice questore è stata destituita ufficialmente dal suo ruolo. «Il 28 settembre 2022 è stato decretato che i dirigenti di Polizia sono schiavi del Governo di turno» ha scritto sui social, «licenziata per le mie dichiarazioni, per quelle sul palco e per tutte le mie successive.

Quelle, per esempio, in difesa dei portuali di Trieste, aggrediti a colpi di idrante, quando stavano seduti a terra, con il rosario in mano». La vicequestore era stata sospesa dal Dipartimento il 10 ottobre dell’anno scorso, con annesso blocco dello stipendio, per le dichiarazioni fatte sul palco di San Giovanni: «Sono qui per dissentire con il lasciapassare verde che è assolutamente incompatibile con la nostra Costituzione. Nessun diritto può essere subordinato a un certificato verde». Oggi la sua indignazione è ancora più forte per la decisione definitiva presa sul suo conto: «I condannati per il G8 di Genova in servizio e, in certi casi, addirittura promossi, e io licenziata», spiega, «mi chiedo quanti avranno il coraggio di dare questa notizia e quanti si ricorderanno di avermi offerto un lavoro e della mia risposta: “fatemela quando mi avranno licenziato”. E poi conclude: «Per ora devo combattere». Poco prima di diffondere la notizia del licenziamento, l’ex vicequestore aveva scritto un post criptico: «Volete leggere qualcosa di sconvolgente prima che mi chiudano Facebook? Seguitemi qui …».

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