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No! Un normale generatore elettrico non può caricare una Tesla

30 Settembre 2022 - 07:45 Antonio Di Noto
C'è chi ha provato l'esperimento. I tempi sono lunghi e i costi alti. Ma con un generatore abbastanza potente è possibile caricare una Tesla a benzina

Circolano foto su Facebook che mostrano delle Tesla – le auto elettriche della compagnia di Elon Musk – associate a dei generatori di corrente elettrica a benzina o gasolio. Le immagini fanno sorgere un dubbio: è possibile caricare una Tesla usando un generatore a carburante? Tecnicamente sì, ma è piuttosto complicato e non con quello presente nella foto. Vediamo perché.

Per chi ha fretta:

  • Tecnicamente caricare una Tesla con un generatore portatile è possibile, ma non con quello mostrato nella foto;
  • Il modello scelto deve erogare potenza sufficiente e costante, cosa non scontata.
  • Ammesso che se ne abbia uno, il prezzo e i tempi non sono competitivi rispetto a quelli delle colonnine di ricarica.

Analisi

Di seguito si può vedere uno screenshot di un post su Facebook. Nella descrizione si legge: «”L’idiozia” Olio su tela».

Quella mostrata nella foto è una Tesla Model Y. Tra i quattro modelli di auto Tesla disponibili – S, 3, X, e Y – la si riconosce dalla sorella maggiore X principalmente per le maniglie. La batteria dell’auto in questione ha una capacità di 75kWh. Ciò significa che utilizzando un normale caricatore da muro casalingo, in grado di erogare 2,3kW di potenza, sono necessarie più di 32 ore per caricare completamente la batteria. Consideriamo 2,3kW poiché la maggior parte delle case ha un contratto a 3kW che per coprire tutte le necessità dell’utenza. Utilizzarli tutti per caricare l’auto lascerebbe scoperti gli elettrodomestici sempre accesi e gli altri elementi energivori dell’abitazione, come frigoriferi, congelatori, illuminazione, ecc. A ciò si aggiunge il fatto che le batterie delle auto elettriche richiedono un’erogazione di corrente quanto più stabile possibile per non rovinarsi, cosa difficile da ottenere con i generatori a carburante che dipendono dall’efficienza della combustione per funzionare.

Nello specifico, è necessario ottenere un flusso di corrente che si propaghi con un’onda sinusoidale pura – la stessa erogata dalle prese delle abitazioni – di cui tutti i motori elettrici hanno bisogno per funzionare. I generatori in grado di produrla sono particolarmente costosi. Un’altra foto su Facebook, che su Twitter circola già da inizio settembre, mostra una Tesla Model X su strada mentre trasporta un generatore simile a quello dell’immagine precedente. Anche in questo caso, il dubbio insinuato è che sia possibile – se non necessario – caricare l’auto con il gruppo elettrogeno. La descrizione, infatti, recita:

Cosa non si fa per aumentare l’autonomia, la TESLA si “prostituisce” ad un generatore a benzina ahahah

L’esperimento

Un esperimento in questo senso è stato condotto da Matteo Valenza, sul suo canale YouTube specializzato in auto elettriche. Valenza ha fatto il primo tentativo con un generatore – un CGM Super Power 4000IE del prezzo di circa 900 euro – in grado di erogare 3,6kW di potenza massima, che erano però limitati a 3 dal cavo di ricarica casalingo dell’auto. Completano le specifiche di ricarica l’intensità della corrente erogata – 13 A – e la tensione – 231 V. Se il generatore riuscisse a erogare la corrente mantenendo questi parametri, ci vorrebbero 25 ore per caricare l’auto. Tuttavia, il gruppo elettrogeno si è rivelato incapace di mantenere questo livello di potenza per un tempo prolungato. E ha finito per spegnersi più volte. Sarebbe un po’ come pensare di poter spingere un’auto vicina alla massima potenza per troppo tempo.

Valenza ha poi ripetuto l’esperimento con un generatore più potente, un CGM PR5000E dal costo di circa 2600 euro. Questo gruppo elettrogeno è in grado di erogare 4,6kW di potenza – anche in questo caso limitati a 3 dal cavo dell’auto. Così Valenza è riuscito a portare la tensione della corrente erogata a 16 A, con un voltaggio pressoché invariato a 230. Il cavo non lo consentiva, ma il generatore erogava 3,6kW di potenza in maniera stabile. Con questi parametri l’auto sarebbe stata caricata in circa 20 ore.

Il prezzo? 55 euro per “un pieno”

Venendo ai costi. Per erogare il 75% della propria potenza massima, ovvero 3,45kW, il PR5000E consuma circa 1,6 litri di benzina all’ora. Moltiplicando il tasso di consumo per il numero di ore necessario (20) e considerando un prezzo della benzina di 1,7 euro al litro si ottiene un costo del pieno pari a circa 54,5 euro. Per raffronto, in seguito ai recenti rincari dell’energia elettrica, la tariffa dei Tesla Supercharger – i più veloci caricatori proprietari disponibili, in grado di caricare una Model Y in poco meno di un’ora – ha raggiunto i 66 centesimi al kWh, portando il prezzo di un pieno a circa 50 euro. Che permettono di percorrere intorno a 550 km. Infine, bisogna considerare che per evitare dispersioni è necessario collegare l’eventuale generatore a una presa di terra tramite un cavo.

Cosa fare con un generatore e una Tesla

Come appena visto, la possibilità esiste. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, un generatore di dimensioni e prezzo contenuti non può fornire molta energia all’auto. Ciò non vuol dire, però, che non possa essere usato in situazioni di emergenza per dare alla macchina quella poca energia sufficiente a farle raggiungere la stazione di ricarica più vicina. La pratica potrebbe rivelarsi l’unica alternativa disponibile in situazioni in cui non ci si trova nei pressi di una presa di corrente – ad esempio in un campeggio remoto – motivo per il quale potrebbe essere stato utilizzato da chi guidava la Tesla Model X della seconda foto all’inizio di questo articolo.

Conclusioni

La foto diffusa su Facebook mostra una Tesla Model Y collegata a un generatore a carburante, suggerendo che sia possibile caricare l’auto in questo modo. Quello nell’immagine sembra un generatore vecchio e non sufficientemente potente a ottenere un risultato soddisfacente. Caricare una Model Y con un gruppo elettrogeno portatile non è impossibile, ma è necessario averne uno di buonissima qualità e che sia molto potente. In ogni caso, il prezzo è maggiore di una ricarica alle colonnine proprietarie, con tempi che si moltiplicano anche di 20 o 30 volte.

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