Com’è andato il falò delle bollette per protesta contro il governo Truss nel Regno Unito

«Non posso pagare, non pagherò», è stato il coro intonato nelle piazze

Riscaldarsi o mangiare: è questo il bivio senza alternative contro cui si scagliano i manifestanti che si sono riversati per le strade del Regno Unito. Ieri, sabato 1 ottobre, hanno avuto luogo proteste in diverse città per il peggioramento della crisi del costo della vita che molte persone pensano sia stata aggravata dalle politiche del governo. Tra le diverse realtà che hanno deciso di aderire spicca quella del gruppo  Don’t Pay UK, riuscito secondo il Guardian a raccogliere quasi 200.000 adesioni. Il gruppo incoraggia il rifiuto del pagamento delle bollette, che hanno risentito dell’impennata nel costo dell’energia in parte dovuta alla guerra in Ucraina. «Non posso pagare, non pagherò», è stato il coro intonato nelle piazze, a cui avrebbe fatto seguito il rogo delle dichiarazioni energetiche da parte di alcuni manifestanti. Alle proteste, svoltesi a Londra, Manchester, Glasgow, Belfast, Cardiff e Birmingham, ha partecipato anche il gruppo ambientalista Extinction Rebellion e “Just Stop Oil“, che chiede al governo del Regno Unito di fermare tutte le nuove estrazioni di petrolio e gas.


Il taglio delle tasse per i “super ricchi”

A poco sembra dunque servito il tentativo della nuova prima ministra, Liz Truss, di tamponare l’emergenza fissando un tetto di 2500 sterline alla bolletta energetica annuale delle famiglie medie. Il governo d’altra parte è già sottoposto a forti pressioni per fare dietrofront riguardo al taglio delle tasse per i “super ricchi”. Manovre che hanno inferto un duro colpo all’economia nazionale, portando la sterlina al minimo storico nei confronti del dollaro alla fine di settembre. Una catastrofe che ha richiesto un intervento d’urgenza da parte della Banca d’Inghilterra. La precaria situazione del Regno Unito è al momento attenzionata anche dalle agenzie di rating. «Non tutte le misure che abbiamo annunciato la scorsa settimana saranno universalmente popolari. Ma dovevamo fare qualcosa di diverso. Non avevamo altra scelta», ha dichiarato il cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng sul Daily Telegraph. A distanza di nemmeno un mese dal loro insediamento, sia Truss che Kwarteg dovrebbero dimettersi: questo è ciò che secondo i sondaggi penserebbe la metà dei britannici.


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