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Piano Ue contro il caro energia, slitta la decisione attesa per domani. Bruxelles: «Prima ascoltiamo tutti, poi decisione rapida»

03 Ottobre 2022 - 14:36 Gianluca Brambilla
Il ministro della Transizione ecologica italiano, Cingolani, aveva parlato di un'approvazione entro il 4 ottobre. Il pacchetto di misure annunciate dalla Commissione sarà discusso dai leader europei venerdì a Praga

Slitta ancora il piano d’azione della Commissione Europea contro il caro energia. La presentazione del pacchetto di misure, annunciato la scorsa settimana, doveva essere presentato domani, quando si riunirà il collegio dei commissari europei. L’ok definitivo al piano, invece, slitterà almeno a dopo il vertice dei leader che si terrà a Praga questo venerdì, dove si spera di raggiungere un’intesa. «Il punto non è in agenda», ha fatto sapere Dana Spinant, portavoce della Commissione Ue. «Venerdì il dossier sarà al centro del Consiglio informale europeo, dopo il quale procederemo rapidamente per continuare il nostro lavoro sui prezzi dell’energia». Nel frattempo, fan sapere da Bruxelles, la Commissione ascolterà «i Paesi membri e agirà nella maniera e nei tempi appropriati». Ad annunciare che entro martedì si sarebbe arrivati a una proposta era stato anche il ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani. Sembra invece che per avere un piano d’azione definitivo e approvato dai Paesi membri, si dovrà aspettare più del previsto.

Cosa prevede il piano europeo

L’accordo raggiunto dai 27 Paesi Ue contro il caro energia, annunciato la scorsa settimana dalla Commissione Europea, prevede essenzialmente tre misure. La prima consiste in un taglio del 10% ai consumi di energia elettrica, che scende al 5% nelle ore di punta, da dicembre 2022 a marzo 2023. La seconda misura è un tetto agli extra-ricavi delle grandi aziende energetiche che producono elettricità da fonti a basso costo. La terza proposta di Bruxelles, infine, è di chiedere alle compagnie di oil & gas di versare una «tassa di solidarietà» sulla base dei profitti straordinari realizzati nel 2022. Queste tre misure, però, potrebbero non bastare. Per questo la Commissione è al lavoro per individuare altri ambiti d’azione su cui è possibile raggiungere un accordo tra i Paesi membri. Secondo un report pubblicato oggi dalla IEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia, l’Unione Europea è esposta a «rischi senza precedenti» di rimanere senza gas il prossimo inverno. Per evitare che questo scenario si realizzi, i consigli dell’autorità internazionale sono due: da un lato aumentare gli stoccaggi per riempire le riserve e, dall’altro, abbassare le temperature dei termostati per ridurre i consumi del 13%. «L’interruzione completa delle forniture di gas dalla Russia all’Unione Europea non può essere esclusa in vista della stagione 2022/2023, quando il mercato del gas europeo sarà più vulnerabile», si legge nel documento.

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