Coronavirus, Mattarella: «La pandemia non è definitivamente sconfitta». In Veneto forte balzo dei contagi

Il presidente della Repubblica si è recato ad Assisi per le celebrazioni di San Francesco. Preoccupazione per l’aumento dei contagi

«La pandemia non è definitivamente sconfitta». A dirlo è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che questa mattina – martedì, 5 ottobre – si è recato ad Assisi, per le celebrazioni in onore di San Francesco, patrono d’Italia. Il Capo dello Stato ha poi ribadito l’importanza dei vaccini e la risposta responsabile dei cittadini alla pandemia, entrambe misure «che ne hanno frenato l’espansione, ridotto grandemente la pericolosità e salvato la vita a decine di migliaia di persone». Dopo aver acceso la lampada votiva dei Comuni italiani che arde sulla tomba di San Francesco, Mattarella ha ricordato come la drammatica emergenza del Coronavirus abbia «reso evidenti sentimenti radicati», come la solidarietà, la responsabilità verso gli altri e il senso del dovere. E poi: «Abbiamo saputo affrontare insieme i momenti dolorosi e duri della pandemia grazie all’apporto della scienza, all’organizzazione sanitaria e alla professionalità del suo personale». Secondo il presidente della Repubblica, la pandemia ha costretto le persone a ripensare a molte cose: tra cui «ciò che è essenziale e ciò che è superfluo». «Ci ha fatto toccare con mano – continua Mattarella – quanto abbiamo bisogno gli uni degli altri». Non solo a livello nazionale, ma anche con «un’Europa che ha saputo essere protagonista positiva, aperta anche al sostegno verso popoli meno fortunati di altri continenti».


Nuova ondata?

Le parole del presidente della Repubblica, arrivano in un momento in cui la pandemia sembra riprendere la corsa. Gli esperti, infatti, parlano di «tempesta perfetta», riferendosi all’ipotesi che un’ondata della pandemia di Coronavirus possa arrivare in autunno in concomitanza all’influenza stagionale, che quest’anno rischia di colpire circa 7 milioni di italiani. Per il virologo Fabrizio Pregliasco, ciò che ci attenderà quest’autunno non è «una nuova ondata di Covid, quanto piuttosto una nuova onda». «Il livello di immunizzazione – ribadisce Pregliasco – tra numero di vaccinati e infetti è piuttosto alto e quindi ci proteggerà dal rischio di ammalarci come un anno fa». In Veneto, in particolare, si registra in queste ore un forte aumento dei contagi, con 8.312 nuovi casi registrati ieri, che portano il totale a 2.294.591, e 8 vittime.


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