Cottura passiva, anche Barilla si butta sulla strada della «pasta in 2 minuti» – Il video

Per l’azienda di Parma si tratta di un modo efficace per ridurre le emissioni di Co2

Un paio di minuti possono fare davvero la differenza? Secondo Barilla, sì. L’Italia è il più grande produttore di pasta del mondo e uno dei suoi marchi più importanti e famosi ha intrapreso la strada della cottura passiva. La tecnica, già suggerita dal premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi, e che ha raccolto anche qualche parere discordante circa la qualità del prodotto finale, consiste nel tenere il fuoco acceso per soli due minuti. Poi, basta tenere la pasta nell’acqua bollente con il coperchio ben posizionato, e nel solito tempo si raggiunge passivamente la cottura. Con un’intensa campagna social, l’azienda alimentare di Parma vuole incoraggiare «a prendere parta a una rivoluzione ecologica e a compiere un piccolo gesto d’amore per il pianeta».


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Secondo i dati raccolti da International pasta organisation (Ipo), sono 438 milioni le porzioni di pasta servite ogni giorno nel mondo e, per questo motivo, anche un piccolo cambiamento può avere un notevole impatto. Non solo. In un periodo come questo, in cui le bollette di gas ed elettricità si fanno sempre più pesanti, trovare degli stratagemmi che portano a un consumo inferiore di energia può solo che aiutare. Ridurre il tempo in cui i fornelli stanno accesi, infatti, stando a una stima fatta da Pastai italiani di Unione italiana food, si può arrivare a risparmiare fino al 47% tra energia elettrica ed emissioni di Co2.

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