Falla sull’oleodotto in Polonia, Berlino rassicura: «Flussi continuano: Varsavia esclude un sabotaggio»

I vigili del fuoco hanno realizzato un invaso per far confluire il petrolio: «Il greggio è già entrato nel terreno, ci saranno danni ambientali»

L’operatore energetico della Polonia Pern ha dichiarato di aver rilevato una perdita in una linea dell’oleodotto Druzhba, che trasporta petrolio dalla Russia fino alla Germania. Le cause della perdita sono ancora sconosciute, anche se il ministero dell’Economia tedesco ha fatto sapere che i danni «sarebbero involontari e non l’esito di un sabotaggio». Stanislaw Zaryn, portavoce del coordinatore dei servizi di intelligence polacchi, ha scritto su Twitter che «la causa della perdita nell’oleodotto Druzhba è attualmente sotto inchiesta» e che «tutte le ipotesi sono possibili». Berlino ha fatto sapere che le forniture di petrolio non si sono interrotte e «l’approvvigionamento in Germania è garantito».


«Il greggio è già entrato nel terreno»

La falla è stata rilevata in una sezione del tubo a circa 70 chilometri dalla città centrale polacca di Plock. I primi report parlano di un danno accidentale e precisano che la seconda linea dell’oleodotto, così come altri elementi dell’infrastruttura di Pern, funziona normalmente. I servizi di emergenza polacchi hanno realizzato un invaso di circa 1000 metri quadrati dove far confluire il petrolio che sta fuoriuscendo dalle tubature. «Stiamo cercando le perdite in un campo di mais, ma non è facile. Il greggio è già entrato nel terreno e la perdita danneggerà sicuramente l’ambiente», ha spiegato il capo dei Vigili del fuoco Karol Kierzkowski.


Le sanzioni e l’embargo

Il 10 ottobre scorso era arrivata la notizia di un accordo fra Serbia e Ungheria per la costruzione di un oleodotto fra i due Paesi in modo da portare il petrolio russo di Druzhba anche alla Serbia: «Il nuovo oleodotto consentirà il rifornimento di petrolio a prezzi bassi alla Serbia», aveva affermato il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, citato dall’agenzia Tass. L’infrastruttura era stata esentata per volere di Viktor Orbàn dall’embargo al petrolio russo decretato dall’Unione Europea che dovrebbe partire dal 5 novembre. Ma Germania e Polonia si erano impegnate a tagliare lo stesso le proprie importazioni. La società russa Transfnet ha fatto sapere che la Polonia l’ha avvisata della perdita. L’oleodotto Druzhba rifornisce tra l’altro la raffineria tedesca di Schwedt, che ha una capacità di lavorazione del greggio di circa 11,6 milioni di tonnellate all’anno. PCK Raffinerie GmbH è il proprietario e gestore della raffineria. Rosneft Deutschland, una controllata della russa Rosneft, detiene una partecipazione del 54,17% in PCK Raffinerie.

Immagine di copertina: ANSA / BARBARA OSTROWSKA | L’oleodotto Druzhba nella città di Gdansk, nel nord della Polonia

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